giovedì 27 agosto 2009

La collezionista di storie

" Non so più chi mi ha raccontato questa storia, nè come faccio a ricordarmela ancora. Il 2 agosto, giorno in cui nacqui, Baba se ne stava, penna alla mano, davanti alla postazione delle infermiere del St. Elizabeth Medical Center di Boston e compilava il mio certificato di nascita... Mentre compilava il certificato, Baba si rese conto che non era certo del mio sesso, ma non importava, aveva sempre saputo che sarei stata un maschio, si era rivolto a me come a un maschio mentre me ne stavo ancora al sicuro nel liquido amniotico dell'utero di Mama e, giunto alla casella NOME DEL BAMBINO, scrisse con mano tremante, e nella sua migliore grafia inglese, "Nidal" (lotta, battaglia )... "
da La collezionista di storie, di Randa Jarrar, ed Piemme
Il primo romanzo di questa giovane scrittrice è un libro intenso, che mi è piaciuto moltissimo, con uno stile di scrittura piacevole, ironico, leggero e divertente, per argomenti spesso anche drammatici o tristi
Randa Jarrar ha avuto una vita molto simile a quella della protagonista del suo romanzo.
Nata a Chicago nel 1978 da padre palestinese e da madre greco-egiziana, dopo soli due mesi si trasferì con la famiglia in Kuwait.
Nel 1990, dopo l’invasione irachena, fuggì in Egitto con la famiglia, per poi tornare negli USA nel 1991, dove si è laureata in Studi mediorientali.
È traduttrice dall’arabo, cura un blog e ha già pubblicato svariati racconti.
Attualmente vive ad Ann Arbor, Michigan, con il figlio, il fidanzato e il loro gatto.

La protagonista del libro, Nidali, palestinese, egiziana e greca, nata in America e cresciuta in Kuwait, conosce a memoria il Corano, ma non porta il velo.
Adora Wonder Woman ed ha addobbato il muro dietro al letto con mille adesivi della sua eroina preferita, anche se un giorno suo cugino, fervente musulmano appena arrivato a casa sua, li strappa tutti, sostenendo che l'eroina dei fumetti non sia altro che una svergognata americana in mutande color oro.

Nidali è un’ottima studentessa e non farebbe mai nulla per disobbedire a Baba, suo padre, se non fosse per i tre baci e mezzo che ha dato di nascosto al suo compagno Fakhr, bello e intelligente come lei.
Ma quando iniziano le vacanze estive, una sera Saddam compare alla tv per dichiarare guerra al suo paese.

Una bella disgrazia, perchè Nidali viene immediatamente caricata sulla macchina sgangherata di famiglia e ripara in Egitto insieme ai genitori, agli zii ed ai cugini.

Restano solo delle storie a farle compagnia: le storie che compone per la scuola, per compiacere Baba, il padre architetto, e le storie di vita di chi le è caro, che trascrive e colleziona per fissarle per sempre su una pagina, a fingere che nulla sia cambiato.

Quando, dopo l’esilio ad Alessandria, i genitori decidono di fare ritorno in America in cerca di fortuna, Nidali deve imparare ancora una volta a integrarsi in una cultura nuova, lottando contro le regole per potersi iscrivere al college ed affermare la propria identità.

Un romanzo tenero e profondo, un ritratto perfetto della società araba prima della recente ondata di fondamentalismo.
La storia quotidiana di una famiglia, con il padre architetto che sognava di diventare un poeta, la madre ottima pianista, che non ha potuto diventare un'artista perchè si è dovuta sposare, come tutte le donne arabe, un figlio piccolo, Gamal, e una ragazzina cresciuta in un mondo tradizionalista ed impenetrabile ai più, che dentro di sé prova le stesse emozioni e i turbamenti di tutte le altre.

Bellissimo e divertente il racconto della fuga dal Kuwait con la vecchia macchina della zia, che lei ha sempre odiato, che si ferma in mezzo al deserto; altrettanto belle le descrizioni degli incontri di Nidali con il nonno materno in una grande casa elegante, mentre la sua famiglia vive in un piccolo appartamento estivo perchè Baba è orgoglioso e non vuole dipendere dal suocero
Tanta tristezza invece quando Nidali descrive il suo tanto adorato Baba spesso anche violento, che picchia la moglie ed i figli per futili motivi ed applica leggi inconcepibili per una ragazzina europeizzata, cresciuta in una scuola "inglese" in Kuwait prima ed in Egitto e negli Usa poi

Molto bello e tenero e travolgente l' amore di Nidali per il giovane compagno di scuola, che ritrova ad Alessandria d'Egitto, e con cui comunicherà per lettera anche quando sarà lontana in America

Un bel libro, pieno di riflessioni e di storia, attuale, tra due mondi completamente differenti; un libro da non perdere, tutto da leggere e da gustare !

2 commenti:

la signora in rosso ha detto...

alla prima occasione...non mancherò!

ericablogger ha detto...

ciao , signora in rosso
a presto erica