martedì 19 luglio 2011

Polemiche sulla circonvallazione di Agrano

"   Voglio sapere con chiarezza quali siano le reali intenzioni della Provincia sulla realizzazione della circonvalazione di Agrano. Quali e quanti soldi verrebbero spesi, quali accordi ci sono con Terna e il comune di Omegna. Questo perchè la mia e quella di tutta la Federazione della Sinistra è una posizione totalmente contraria alla realizzazione di questo progetto. Penso, che in un periodo di forte crisi economica, un’opera come quella della realizzazione della “circonvallazione lunga”  risulterebbe essere eccessivamente onerosa e di discutibile utilità, rispetto al progetto di quella “corta”. Inoltre il progetto sostenuto dalla Provincia va contro la volonta di numerosi cittadini già  riuniti in un comitato, che ha raccolto centinaia di firme per opporsi alla realizzazione di un opera che andrebbe a deturpare l'area non toccata dall'elettrodotto. A loro và il mio personale sostegno e quello della Federazione della Sinistra..."  Christian Scattamacchia, consigliere provinciale
L' interpellanza dell’ex assessore allo sport ed alle politiche giovanili nella giunta Buzio,che verrà discussa in consiglio a villa San Remigio, è stata pubblicata oggi nelle Lettere Vco de La Stampa
Le  polemiche sulla circonvallazione di Agrano, oggetto negli ultimi anni di una diatriba continua tra residenti, comune, comitato di quartiere, Provincia e Terna, termineranno mai?

Squadra Nautica di Verbania, appello di un volontario

“Le stiamo provando tutte, a dire la verità è già da un po’ che le stiamo provando tutte , ognuno alla sua maniera ma con l’unico obbiettivo: tenere a galla la Squadra Nautica. I soldi non fanno la felicità…ma nel nostro caso si. Inutile girare intorno, usare parole velate…per andare avanti abbiamo bisogno di soldi?!
Ci mettiamo tra la vita e la morte, con la presunzione di poter avere la nostra voce in capitolo in questo conflitto antico come l’umanità. Ma anche noi a volte falliamo e anche noi a volte vinciamo. Spesso ci sentiamo depressi e frustrati, qualche volta abbiamo voglia di piantare tutto. Ma poi basta poco per riprendere, una stretta di mano, una mamma che ritrova il sorriso o più semplicemente perché ci sentiamo stanchi la sera ma convinti che il giorno non sia passato inutilmente, una delle cose più belle che possano esistere, il volontariato. Ma purtroppo non è solo questo, è anche burocrazia, spese di mantenimento. Sembra che per molte istituzioni tutto questo è una causa persa ma è la nostra causa persa e ne portiamo le conseguenze”
Questa è la lettera di un volontario della Squadra Nautica di Verbania, che è stata pubblicata su La Stampa VCO e su VCOAzzurra online. Il presidente della Squadra Nautica Massimiliano Sabatini informa con un comunicato che è necessario urgentemente un capannone, non necessariamente a Intra, dove ricoverare le cinque ambulanze e due auto mediche 

Abuso d'autorità,il congelamento dei ristorni ai frontalieri

" Abuso d'autorità: questo il reato che si potrebbe prefigurare dopo la decisione del Consiglio di Stato che negli scorsi giorni a maggioranza ha deciso di "congelare" metà dei ristorni dei prelievi fiscali sui frontalieri attivi in Ticino. "LaRegione" riferisce che la magistratura cantonale - sollecitata dalla Procura federale, a sua volta interpellata da un privato cittadino - sta vagliando se vi siano gli estremi per aprire un fascicolo a carico del Governo. La "patata bollente" è in mano alla pp Fiorenza Bergomi.! " 19 lug 2011 08:46 http://www.cdt.ch/
Questa è l'ultima novità di una vicenda che da parecchi giorni sta interessando anche i nostri frontalieri che ogni giorno si recano al lavoro in Ticino, in Svizzera, ed i Comuni del Vco dove vivono. Il Cantone, tramite Berna, intende infatti giungere a una nuova ripartizione dei ristorni dei frontalieri verso l'Italia: attualmente l'aliquota è del 38,8% e il Ticino chiede che questa sia portata al livello di quella austriaca (del 12,5%). In caso non si giungesse a questo risultato Berna dovrebbe indennizzare il Ticino.
Con questa decisione, il Cantone, che dà lavoro quotidianamente a 50 mila frontalieri italiani, costringerebbe i comuni di frontiera lombardi e piemontesi a subire un grave ammanco nei loro bilanci.

Processo amianto,assolti ex dirigenti Montefibre

" Assolti gli 11 dirigenti della ex Montefibre di Verbania accusati di omicidio colposo plurimo e di lesioni colpose plurime, per la morte di 17 dipendenti della fabbrica chimica, attivo tra il 1972 e il 1988, colpiti da gravi patologie polmonari (asbestosi mesotelioma maligno pluerico) associabili alla prolungata esposizione all'amianto. Per il giudice Rosa Maria Fornelli non e' stato possibile accertare se gli imputati possano o meno essere ritenuti responsabili dell'accaduto. Il pm  Nicola Mezzina aveva chiesto pene tra i 3 ed i 4 anni ed un risarcimento alla parti civili per 11 milioni di euro. La sentenza verra' appellata. " ANSA 19 luglio, 18:49
 Per gli ex dirigenti si trattava del secondo processo dopo quello finito due anni fa in appello a Torino con condanne tra i 10 ed i 20 mesi di carcere e con il rimborso della parti civili. Gli imputati, che hanno tra i 74 e i 90 anni, anche  in caso di condanna non sarebbero comunque andati in prigione.

domenica 3 luglio 2011

No TAV, lettera di Ugo Mattei e Livio Pepino

Ugo Mattei, Professore di Diritto civile all’Università di Torino, e Livio Pepino, ex Magistrato, hanno scritto una lettera al direttore del quotidiano La Stampa ( pubblicata l'1 luglio )
In queste ore, dopo una giornata di scontri violenti tra forze dell'ordine e giovani armati di sassi, davanti al cantiere Tav della Maddalena di Chiomonte, ma anche dopo una imponente manifestazione pacifica guidata da 23 sindaci dellaValle, la lettura di questa testimonianza diventa un momento di riflessione molto importante

" Tav, il futuro non passa  da quella linea
di UGO MATTEI  e  LIVIO PEPINO 
Caro Direttore, Poche ore prima dell’«apertura» del cantiere a Chiomonte abbiamo organizzato un appello alla politica e alle istituzioni per evitare, in Val Susa, l’uso della violenza. L’appello non è stato accolto ed hanno vinto fin qui le ragioni della forza.
Ma la partita non finisce qui. Il movimento No Tav, radicatissimo in Val Susa e sempre più rappresentativo del clima culturale nuovo che si respira nel Paese, continuerà a fare la sua parte. Lavorare in queste condizioni avrà costi sociali insostenibili. Da giuristi e cittadini riteniamo quindi doveroso continuare a difendere le ragioni del buon senso e delle generazioni future contro la legge del più forte. A tal fine poniamo alcune domande circa il progetto Tav concepito oltre vent’anni fa per assecondare un modello di sviluppo che, col voto referendario, una maggioranza del Paese ha detto di voler ripensare.
1. La linea ferroviaria ad alta capacità TorinoLione servirà - si dice - ad assicurare che Torino e l’Italia non siano tagliate fuori dall’Europa nel trasporto delle merci. Ora, è vero o non è vero che l’attuale linea internazionale a doppio binario, che corre nella valle utilizzando il traforo del Fréjus, è tuttora perfettamente operativa e utilizzata al di sotto del 30% delle sue potenzialità? Ed è vero o non è vero che tutti i dati degli ultimi anni dicono che il traffico merci lungo l’asse Francia-Italia è in calo? E, dunque, in forza di quali previsioni si ritiene che questo trend sia destinato a subire una inversione nei prossimi anni? E perché non potenziare la linea esistente (la cui minore velocità non è certo decisiva per il trasporto di merci), rinegoziando, come altri Paesi hanno fatto, i possibili contributi europei? I minuti di percorrenza nel trasporto delle persone che si potranno risparmiare fra 25 anni a progetto realizzato potrebbero essere tagliati oggi a costo zero riorganizzando i controlli che arrestano i treni per oltre mezz’ora a Modane.
2. I costi della nuova linea ferroviaria sono stimati in 16-17 miliardi di euro, da impiegare nei prossimi dieci anni, e il famoso contributo europeo è una parte minima. Ora, anche a prescindere dal fatto che non c’è grande opera nel nostro Paese i cui costi non siano lievitati strada facendo, la domanda è inevitabile: in tempi di crisi economica come gli attuali dove si pensa di trovare quei fondi?
3. La linea ferroviaria ad alta capacità consentirà - si afferma - uno spostamento del traffico merci dalla gomma alla rotaia, notoriamente meno inquinante. Siamo proprio sicuri che la realizzazione un’opera colossale, con oltre 70 chilometri complessivi di gallerie, vent’anni di lavori e di cantieri, un numero incalcolabile di viaggi di camion, enormi materiali di scavo (ricchi di uranio e di altre sostanze nocive) da smaltire e il corrispondente consumo di energia non finirebbero per vanificare i vantaggi del trasferimento finale dal trasporto stradale a quello ferroviario?
4. La costruzione della «grande opera» - si ripete - darà lavoro e benessere alla valle e a tutta l’area circostante. Ma ne siamo davvero sicuri? Non si era detto altrettanto per l’Olimpiade invernale del 2006 che ha interessato la stessa valle? Non sarebbe più utile cominciare dal risanamento del territorio, dalla messa a punto delle risorse idriche, dalla tutela del patrimonio artistico? E siamo certi che progetti del genere non avrebbero adeguato sostegno a livello europeo?
5. Da quando si è cominciato a parlare della ferrovia ampi settori della popolazione locale (e i loro rappresentanti, i sindaci) hanno chiesto confronti pubblici e predisposto, con l’aiuto di tecnici di livello internazionale, proposte alternative. Ora, è vero o non è vero che questo confronto è stato eluso e che si è accettato di discutere solo sul come realizzare l’opera e non anche sulla sua effettiva utilità?
L’adattarsi con umiltà alle circostanze che cambiano ci pare segno di intelligenza politica e lungimiranza. Fermiamoci! "

Ho seguito i notiziari di oggi con estremo dispiacere: vedere le case chiuse e vuote vicino a quel cantiere, le vigne coltivate tutte linde ed ordinate sotto al sole, i bellissimi boschi con gli alberi di castagni di Chiomonte percorsi dalla guerriglia dei giovani blackblock e dai lacrimogeni della polizia, dal fumo, dalle urla, dal clamore di uno scontro che non può che finire in malo modo, mi hanno addolorata, amareggiata e fatta infuriare
Pover Valle e povera natura, violentate e calpestate dalla follia del genere umano ...
Fermiamoci ! e cominciamo ad ascoltare seriamente le genti della Valle ... Un governo e dei politici, sordi agli appelli di chi vive in Val di Susa, che ritengono di aver vinto solo perchè hanno riempito Chiomonte di forze dell'ordine, non sono certo un esempio illuminante di democrazia e libertà ...