lunedì 28 febbraio 2011

Il cedro del Libano di via De Angeli

Il cedro del Libano che da oltre mezzo secolo sorgeva nel parco della comunità montana,in via De Angeli  ad Omegna, è stato abbattuto due sabati fa dai tecnici di un’azienda specializzata  perchè secondo le perizie fatte fare dall’ente montano era diventato pericolosoper le sue dimensioni  . Era alta oltre 26 metri.
Quando passo di lì ogni giorno , quello spiazzo vuoto mi ricorda quella bella pianta che è stata distrutta completamente
Non sarebbe stata sufficiente una bella potatura per evitare qualsiasi pericolo? Bisognava proprio abbatterlo ???


"Italia-Svizzera. Storie di ieri oggi e domani"

Per festeggiare i 150° anni dell'Unità d'Italia il PD organizza una iniziativa pubblica a tema in ogni provincia italiana.
"Italia-Svizzera. Storie di ieri oggi e domani" è il titolo dell'iniziativa che si svolgerà nella nostra provincia venerdì 4 marzo alle ore 21.00 presso la Saletta superiore del Teatro Nuovo a Cannobio. 
 Al centro della serata i rapporti tra Svizzera e Italia, il passato ma anche i problemi del presente e del futuro, a partire dalle questioni dei frontalieri.
Alla serata parteciperanno Teresio Valsesia giornalista e scrittore e l'On. Franco Narducci Vicepresidente della Commissione Affari esteri Camera dei Deputati. Moderatore sarà Giorgio Zaniboni membro del comitato provinciale frontalieri. Sono invitati i lavoratori, cittadini, amministratori, associazioni economiche e sindacali.
Vi aspettiamo, cordiali saluti
Antonella Trapani    Segretario provinciale
Francesca Zammaretti    coordinatore circolo Alto Verbano

Memorie disperse – memorie salvate

ARCHIVIO DELLE DONNE IN PIEMONTE – ARCHIVIO DI STATO DI VERBANIA – CASA DELLA RESISTENZA
Memorie disperse – memorie salvate
L’Archivio delle donne del Piemonte e l’Archivio di Stato di Verbania, unitamente alla Casa della Resistenza propongono una giornata di convegno sulla storia e memoria delle donne della nostra provincia che tratterà i grandi temi del lavoro, dell’educazione, del rispetto della dignità femminile, del protagonismo delle donne nei momenti cruciali del ‘900.
Il convegno fa parte del progetto regionale MEMORIE DISPERSE – MEMORIE SALVATE, che si è già realizzato in altre province del Piemonte ed ha ottenuto il patrocinio della Provincia del VCO, della Commissione Pari Opportunità, dello Sportello Donna, della Consigliera di Parità e di diverse associazioni del territorio del VCO.
Il percorso del convegno, che si terrà a Verbania venerdì 11 marzo 2011 presso la Casa della Resistenza, a partire dalle ore 10.00, svilupperà nel corso della mattinata il tema centrale del lavoro, attraverso relazioni, testimonianze, presentazione di ricerche degli studenti; dopo la pausa pranzo i lavori saranno dedicati a temi di storia del territorio per concludersi con una memoria dedicata alle donne protagoniste del Risorgimento, ricollegandosi così alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità italiana.

In contemporanea sarà inaugurata presso la Casa della Resistenza una mostra dal titolo “L’EMANCIPAZIONE NON FINISCE MAI- L’INCENDIO DELLA TRIANGLE COMPANY DI NEW YORK – MARZO 1911” sulla tragedia che coinvolse le operaie dell’omonima camiceria e che diede origine alla ricorrenza dell’8 marzo, a cento anni di distanza.

In questa giornata di convegno il percorso a più voci vedrà come protagonista la nostra provincia e le sue memorie rivissute da testimoni, ricercatrici, studenti, operatrici del territorio, e si muoverà a ritroso dall’attualità verso il passato, toccando anche temi scottanti di oggi (la precarietà del lavoro femminile, la violenza sulle donne, i vissuti delle nuove cittadine migranti) per ricongiungersi idealmente alle protagoniste del processo di unificazione italiana.
La sera ci sarà ancora presso il Teatro del Chiostro a Verbania Intra l’occasione per continuare a riflettere con il linguaggio del teatro e della musica: l’attrice Luisella Sala , accompagnata al pianoforte dal maestro Magagni, intesserà una intervista immaginaria con Cristina di Belgioioso e il Risorgimento al femminile.
Un arco ideale unisce dunque la storia presente delle donne alla memoria del passato e colora questo marzo 2011 di un lungo filo di testimonianza viva.

La BANDA BISCOTTI

Cari amici
mercoledì 9 marzo 2011 vi aspettiamo alla CENA di RACCOLTA FONDI che si terrà presso la scuola di POLIZIA PENITENZIARIA di VERBANIA.
L'obiettivo dell'evento è raccogliere i fondi necessari all'ACQUISTO di un nuovo FORNO per il laboratorio BANDA BISCOTTI che si trova all'interno del CARCERE di VERBANIA, dove vengono impiegati detenuti nella produzione di biscotti artigianali.
Vi aspettiamo
Annarita Biolati   Banda Biscotti

Crescere,apprendere,partecipare

Convegno nazionale Passaggi e SISUS 2011
Crescere, apprendere, partecipare
I nuovi adolescenti: studenti digitali e futuri cittadini europei.
Metodologie e strumenti per affrontare il cambiamento
Dal 15 al 18 marzo 2011 si svolgerà a Verbania, presso l’Istituto L. Cobianchi (www.cobianchi.it ), il Convegno Nazionale della Rete Passaggi (www.scienzesocialiweb.it) e dell’associazione SISUS (www.sisus.it) - Società Italiana di Scienze Umane e Sociali).
La Rete Nazionale Passaggi collega, dal 2004, 43 istituti di istruzione secondaria superiore, dislocati in tutto il territorio nazionale, che hanno attivato il Liceo delle Scienze Sociali o la sperimentazione di Scienze Umane e Sociali. Dalla fondazione ci sono stati convegni nazionali a Ferrara, Perugia, Sezze (Latina), Lucca, Messina, Giovinazzo (Bari) e Trieste. La partecipazione delle scuole e degli insegnanti è andata via via aumentando. La Rete punta sulla professionalità dei docenti che progettano e fanno buone pratiche e che una volta l'anno si incontrano in una città diversa dove una scuola sia capace di costruire rapporti con il territorio, con l'università e con professionalità di altri campi della formazione per mettere in comune diverse prospettive che abbiano lo scopo di rafforzare il curricolo e di migliorare il fare scuola.
SISUS è un’associazione di insegnanti e si configura come comunità di professionisti che condivide esperienze e pratiche nel campo della ricerca e dell’insegnamento delle Scienze Umane e Sociali e come spazio di incontro a scopo culturale e di formazione. Si avvale di una organizzazione a rete, di un portale e di strumenti on-line per facilitare la socializzazione di esperienze e la condivisione di sfide culturali. SISUS svolge attività di ricerca e innovazione didattica e attività di formazione, in presenza e a distanza. Promuove lo sviluppo di una cultura professionale attenta agli aspetti psicopedagogici, metodologici e di organizzazione del sistema scuola.
L’Istituto L. Cobianchi di Verbania è un Istituto di Istruzione superiore che comprende corsi di Istruzione tecnica (indirizzo chimico, meccanico, elettronico, elettrotecnico e informatico) e di Istruzione liceale (liceo scientifico tecnologico, liceo scientifico biologico, indirizzo linguistico moderno e indirizzo di scienze umane e sociali). Nell’attuale anno scolastico l’Istituto è frequentato da circa 1300 studenti che provengono dall’intera provincia e dai territori limitrofi; il corpo docente è composto da circa 200 insegnanti, in buona misura stabili. L’Istituto è nato nel 1886 e si è sviluppato in relazione alla struttura economico-sociale del Verbano-Cusio-Ossola, sempre in rapporto dialettico con la realtà socio-economica in cui opera, per cui ha costituito in varie occasioni un elemento di stimolo nei processi di trasformazione ed è cresciuto, in relazione all’aumento generale del tasso di scolarizzazione, mantenendosi sempre ad un buon livello per la qualità delle sue attrezzature costantemente aggiornate, e per la presenza di un corpo docente qualificato.
In questa tradizione di ricerca e di innovazione si inserisce il progetto Crescere, apprendere, partecipare; questo progetto è costituito da una serie di momenti formativi alla cui organizzazione sta lavorando dal corrente mese di giugno 2010 un gruppo di Docenti; alla conclusione di questo percorso si pone l’importante momento del Convegno nazionale, che avrà non solo la funzione di sintesi degli incontri precedenti ma anche di elaborazione e proposta di pratiche didattiche ed educative altamente innovative.
Saranno presenti i docenti rappresentanti delle 43 scuole della rete, docenti dell’associazione SISUS e dell’indirizzo di Scienze Umane e del nuovo Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Cobianchi, per un totale stimato di cento partecipanti.
Il convegno, nelle sessioni di relazione, sarà inoltre aperto anche a tutti gli insegnanti delle scuole secondarie della provincia del Verbano Cusio Ossola e delle province limitrofe, come momento formativo
Gli obiettivi del convegno di Verbania saranno:
• Fare il punto sulla situazione dopo quasi un anno dei nuovi ordinamenti scolastici per la scuola secondaria superiore
• Crescere: Affrontare le problematiche dei “nuovi adolescenti” relativamente al percorso di crescita. In particolare riflettere sulle caratteristiche degli adolescenti attuali per comprenderne le modalità di relazione con i coetanei e con il mondo della scuola.
• Apprendere: analizzare gli stili di apprendimento dei “nuovi studenti”; discutere dell’uso delle nuove tecnologie digitali nella didattica con l’obiettivo di venire incontro alle nuove modalità di apprendimento dei “nativi digitali”; conoscere gli strumenti di produzione, condivisione e acquisizione di saperi e abilità utilizzando appieno le potenzialità offerte da Internet.
• Partecipare: comprendere che per diventare cittadini europei e partecipare pienamente alla vita pubblica comunitaria ed economica della società sono necessarie competenze chiave sociali e di apprendimento permanente, tra cui la padronanza delle new technology and media letteracy, come raccomandato dalla Commissione Europea attraverso le direttive che sollecitano un cambiamento di paradigma rispetto al tradizionale sistema educativo; in questo modo facilitare la consapevolezza di essere Cittadini Europei e di vivere in una dimensione che oltrepassi quella nazionale. Condividere le esperienze: l’Istituto Cobianchi, sede del convegno, da anni partecipa ad attività volte ad accrescere la consapevolezza della cittadinanza europea, attraverso Progetti Comenius. Con la collaborazione di scuole superiori spagnole, tedesche e finniche riunite in un partenariato multilaterale ad esempio è stato indagato il tema Frontiers in Images – Diversity as an Opportunity , mentre negli anni precedenti, in partenariato con studenti italiani, francesi, tedeschi, romeni, finnici, irlandesi, spagnoli e olandesi si è lavorato sul tema Cinema europeo e giovani, producendo anche dei cortometraggi che hanno partecipato a concorsi.
  
ll convegno si svolgerà in due momenti distinti: - una parte sarà dedicata alla rete Passaggi e all’associazione SISUS; in particolare:   nel pomeriggio del 15 marzo si parlerà della fisionomia e dei compiti della Rete; dell'identità culturale e formativa del Liceo delle Scienze Umane e del Liceo Economico Sociale; della gestione del sito e si farà il punto sullo stato di SISUS.
 Durante il pomeriggio del 17 marzo invece la rete si confronterà sulle scelte e sulle prospettive derivanti dal riordino; verranno stilati i documenti conclusivi.
Nei giorni centrali, in sessioni aperte a tutti gli insegnanti della scuola secondaria della provincia, si affronteranno le problematiche dei “nuovi adolescenti” relativamente al percorso di crescita, agli stili di apprendimento (nuove tecnologie) e alle competenze chiave per diventare cittadini europei.
- Il 16 marzo Con i relatori (docenti universitari e ricercatori) si affronteranno i temi relativi ai “compiti di sviluppo” dei nuovi adolescenti e ai nuovi stili di apprendimento. Si approfondiranno le tematiche relative alle caratteristiche del percorso di crescita degli adolescenti, riflettendo in particolare sui momenti di crisi e sul ruolo dell’adulto competente in questa fase. Verranno poi analizzate le caratteristiche dei nuovi studenti, “nativi digitali”, dal punto di vista dell’apprendimento e si proporranno nuovi metodi e strumenti per la didattica.
- Il 17 marzo Con i relatori (psicologi specializzati sulle tematiche) si affronteranno le problematiche relative alla peer education e alla media education come metodi per un percorso verso le competenze di cittadinanza europea.
- Il 18 marzo Con i relatori si parlerà di cittadinanza europea , di intercultura e si analizzeranno esperienze pratiche e progetti.

NESSUNO E’ UGUALE A ME

A.Ge.D.O. Verbania onlus
Associazione Genitori e Amici di Omosessuali
NESSUNO E’ UGUALE A ME
Percorso di formazione ed informazione sulla prevenzione del bullismo omofobico e delle diverse forme di discriminazione relative all’orientamento sessuale rivolto ad insegnanti, educatori, operatori di Enti e Associazioni socio-assistenziali
 Il corso di formazione ha lo scopo di informare e sensibilizzare alla cultura delle differenze ed in particolare delle differenze di genere e degli orientamenti sessuali per poter scoprire in esse la ricchezza delle diverse esperienze e dei saperi di cui esse sono portatrici.
Prevenire le discriminazioni rivolte alle persone omosessuali nei diversi ambiti sociali (famiglia, scuola, lavoro).
Conoscere, rispettare e valorizzare le differenze, soprattutto nelle relazioni quotidiane, significa in primo luogo riconoscere la relazione come il luogo in cui si forma l’identità personale e, conseguentemente, l’identità sociale e l’appartenenza alla comunità umana.
Obiettivi
• Aumentare ed approfondire le informazioni relativamente ai concetti di identità sessuale, identità di genere, ruoli di genere, orientamento sessuale, bullismo omofobico, omonegatività e omofobia.
• Migliorare la consapevolezza dei propri atteggiamenti e comportamenti, stereotipi, pregiudizi e vissuti nei confronti delle differenze di genere e di orientamento sessuale.
• Aumentare le capacità di ascolto e le competenze nell’ identificazione e nella soluzione delle problematiche relative all’identità di genere e all’orientamento sessuale nella quotidianità
Il percorso è rivolto ai docenti di diverse scuole, di ogni ordine e grado, agli educatori (genitori, formatori e persone educativo), operatori di Enti e Associazioni socio-assistenziali.
Tempi
La durata del corso è di 6 ore suddivise in 3 moduli formativi.
Il percorso si svolgerà nei seguenti giorni:
venerdì 14 marzo 2011 dalle 17:30 alle 19:30
venerdì 21 marzo 2011 dalle 17:30 alle 19:30
venerdì 28 marzo 2011 dalle 17:30 alle 19:30
 Il Corso tratterà nel primo modulo i concetti di identità sessuale, identità di genere, ruoli di genere, orientamento sessuale, bullismo omofobico, omonegatività e omofobia. Verrà ripercorso il cammino della comunità scientifica internazionale sul tema dell’omosessualità.
Nel secondo modulo si prevede la proiezione di un video e relativa discussione guidata attraverso il confronto attivo sulle tematiche emerse. Nel terzo modulo verranno identificate attraverso risposte anonime le principali difficoltà che si possono riscontrare nelle relazioni rispetto alle varie differenze e verranno confrontate le opinioni dei partecipanti. Verranno rielaborate in gruppo le tematiche proposte con il fine del superamento delle difficoltà, per costruire primi strumenti da applicare nel proprio ambito educativo.
 Il corso si terrà presso l’aula S. Chiara del Centro Servizi Volontariato (presso Centro Pastorale S. Francesco) di Verbania in Via Vittorio Veneto 135.
Il corso è gratuito ed è necessaria la conferma per la partecipazione da inviare a: agedovco@agedo.org oppure telefonando al 338.4266497.
Facilitatori
Marco Coppola  esperto nelle tematiche riguardanti il bullismo omofobico, l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Elena Broggi  Psicologa A.Ge.D.O. Verbania

Con il Patrocinio di: Ministero dell’Istruzione – Ufficio Scolastico Regionale Piemonte – Ufficio Scolastico Provinciale, Regione Piemonte, Provincia del Verbano Cusio Ossola, Rete provinciale prevenzione Bullismo per il VCO, ASL VCO, Comune di Verbania.

CONFERENZA CONCLUSIVA DEL PROGETTO   NESSUNO E’ UGUALE A ME
RELATORE   PROF. GUSTAVO PIETROPOLLI CHARMET
sulla prevenzione al disagio causato dalla discriminazione di orientamento sessuale ed identità di genere, dall’omofobia e dal bullismo omofobico in ambito scolastico
23 marzo 2011  Ore 18:00  Presso IL CHIOSTRO  Via Fratelli Cervi, 14  Verbania

lunedì 21 febbraio 2011

EVEN 1943

EVEN 1943 Olocausto sul Lago Maggiore
Film documentario
Produzione: Casa della Resistenza, Italia 2010, 115¹ in collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza "P. Fornara" d Novara
Regia: Lorenzo Camocardi e Gianmaria Ottolini
Sceneggiatura: Claudia De Marchi e Gemma Lucchesi
Con la partecipazione straordinaria di Moni Ovadia
Con il sostegno di Piemonte Doc Film Found ­- Film Commission

Le SS del 1° battaglione Leibstandarte Adolf Hitler arrivano sul Lago Maggiore la notte dell'11 settembre 1943. Il giorno successivo installano il comando nell'albergo Beaurivage di Baveno e si dislocano nei principali centri della costa piemontese Si fermeranno per un mese
Il documentario ripercorre la vicenda dei 57 ebrei trucidati tra settembre e ottobre in nove località: sulla costa piemontese del Lago - Baveno, Arona, meina, Stresa-, nei paesi di Orta e Mergozzo, che si affacciano sui due Laghi omonimi, a Novara, in un piccolo paese collinare sopra Verbania - Pian Nava- e, tra l'8 e l'11 ottobre, a Verbania Intra
Nella tradizione ebraica si usa posare un sasso sulla tomba dei defunti : Even, il sasso della memoria
Il sasso del film non trova una tomba su cui posarsi perchè ancora oggi non si sa dove sono i corpi dei 57 ebrei trucidati Va però a trovare i testimoni superstiti, i documenti e gli storici e ricostruisce gli eccidi ed i processi di Torino del 1955 e di Osnabruck del 1968 a cui, con scarso esito, furono sottoposti alcuni dei responsabili

mercoledì 16 febbraio 2011

Referendum Caccia

L'altro giorno al Tg regionale di Rai3 Piemonte è stata data una notizia veramente curiosa e strabiliante : dopo ben ventitré anni  è arrivato il sì al referendum che chiedeva la parziale abrogazione della legge regionale sulla caccia Nel 1987 la Regione si era appellata ed aveva fatto ricorso, dopo che erano state raccolte le firme, ma aveva perso in primo grado già nel 2008.    
Ora che è finalmente arrivata la sentenza della Corte d’Appello, noi Piemontesi, che faremo ? andremo a votare ???
In una parte della sentenza  il giudice ha sottolineato che nessuna obiezione, come lo “spreco economico” o il mancato raggiungimento del quorum, può ostacolare il diritto dei cittadini al referendum e pertanto il comitato promotore, allora formato da Lac (Lega abolizione della caccia), Pronatura, Wwf, Cai, varie liste Verdi, e altre associazioni animaliste e non, potrebbe anche decidere per il sì, nonostante il sorgere di nuovi  ostacoli , in particolare la Regione che, probabilmente, ricorrerà in Cassazione.
Infatti l’assessore all’Agricoltura del Piemonte  - che attualmente vorrebbe aprire la caccia nei parchi e nelle zone protette - non avrebbe alcuna intenzione di cambiare la legge regionale per andare incontro alle associazioni: «Non abbiamo ancora preso una decisione formale Ma è ovvio, abbiamo in discussione una legge nuova che amplia l’elenco delle specie cacciabili. Quindi...».

Inoltre il quesito referendario non chiedeva di abrogare la caccia, ma di imporre più limitazioni.
Il presidente regionale Wwf ha  dichiarato: «Non nascondo che dopo i vari gradi di giudizio, abbiamo avuto qualche perplessità sul continuare o meno con questa richiesta di referendum. Però, tutte le amministrazioni regionali che si sono succedute in questi anni hanno sempre avuto un atteggiamento “prepotente”. Era giusto accettare lo scontro e andare fino in fondo a testa bassa. Dopo tanti anni, con questa vittoria forse è la volta buona che la Regione si decida a trattare la materia anche con le associazioni di ambientalisti».
 Questa sentenza sarebbe forse e anche la possibilità per i cittadini ambientalisti di rispondere all’assessore che propone di introdurre  la caccia anche nei parchi, e addirittura la caccia con l'arco !!!...

Mondo Gatto

 Potete tenere un cane, ma è il gatto che tiene voi, perché trova che gli umani siano utili animali domestici   George Mikes
Dal 1990 il 17 febbraio si festeggia in Italia ed in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Gatto.
E' stato scelto  il 17 febbraio  perchè febbraio è il mese del segno dell’acquario, quindi degli spiriti liberi e anticonformisti e il 17  è perchè si dice che i gatti avrebbero sette vite in una sola vita, quindi 1 e 7.
I gatti sono animali bellissimi, intelligenti, misteriosi, liberi ed indipendenti
Io vivo da anni con due meravigliose gatte nere affettuose e bellissime e domani le festeggerò per tutto l'amore che mi hanno dato  ...

La neve al Mottarone

Questa sera verso le cinque le nuvole si sono alzate e la pioggia ha smesso di cadere
Dal balcone di casa ho fotografato la cima del Mottarone, con la nuova neve caduta in questi due giorni di brutto tempo
Un paesaggio bellissimo e magico...
Peccato che sia tornato anche il freddo !

lunedì 14 febbraio 2011

Oggetti da Berlino

" Si affrettava quasi ruzzolando in città, il cappotto tutt'intorno a lui come un cono di feltro verde, come un tondeggiante giocattolo di legno: così buono, gentile, capace, così grosso e così amabile, per cui tutti capivano che doveva essere un uomo veramente felice. Helen osservava suo padre procedere a grandi passi oltre il nero bagliore dei cespugli bagnati e gli alti muri di periferia. Un momento era nella pozza di luce di un lampione, poi nell'oscurità, poi nella luce successiva:una figura da lanterna magica.
Chiusa a doppia mandata la porta dell'appartamento, scese le scale di corsa, senza aspettare l'ascensore, e lo seguì. Temeva quello che lui avrebbe potuto fare in seguito. La pelle le faceva male per il freddo. Una foschia fradicia giaceva distesa tra gli edifici semplici e le piazze grigie di Zurigo, orologi dorati spuntavano lungo la strada, gli ultimi implacabili gerani rossi, i tigli spogli, e i tram blu che serpeggiavano lungo l'acqua, i battelli sul lago, e più in là negozi risplendenti d'oro, blindati da vetri spessi.
Lui non doveva vederla."
Inizia come un giallo nella ricca ed opulenta città svizzera di Zurigo dei giorni nostri il bellissimo ma difficile libro di Michael Pye, Oggetti da Berlino, ediz. Marco Tropea
Pye è un romanziere, uno storico ed un giornalista inglese che vive attualmente in un piccolo villaggio del Portogallo, dopo aver lavorato per anni tra New York e l'Europa Oggetti da Berlino è il terzo libro di Pye pubblicato in Italia ed è un romanzo avvincente, intenso, anche duro, che lascia un ricordo indelebile per l'argomento scelto e per le vicende narrate
E' la storia di Helen, una giovane donna, nipote di Lucia Müller-Rossi, proprietaria di un lussuoso e molto famoso negozio di antiquariato del centro di Zurigo. Un giorno, in una fredda giornata d'inverno,mentre Helen si sta avvicinando al negozio di sua nonna, vede un'anziana signora che indugia davanti alla vetrina,poi si ferma, come paralizzata, a fissare, con lo sguardo sempre più commosso, una scrivania intarsiata di fiori di legno chiaro, che Helen ha sempre visto e per la quale è sempre stata incuriosita, pur sapendo così poco di essa.
La scrivania è un oggetto che sembra legato in modo indissolubile agli anni della Seconda Guerra mondiale, quando sua nonna Lucia, una ricca italiana che si era sposata con un cittadino svizzero, Müller, viveva a Berlino, inizialmente con il marito e sucessivamente da sola, perchè l'uomo era rientrato in Svizzera, richiamato nell'esercito, e ad un passato oscuro su cui la nonna ed il padre di Helen hanno steso una cortina impenetrabile di silenzio.
Attirata da quella donna sconosciuta, e curiosa di sapere chi sia e che cosa la può legare a quell'oggetto particolare, Helen si avvicina all'anziana signora, Sarah Freeman, in vacanza con altri anziani, ospiti di un piccolo hotel zurighese. Sarah, quasi controvoglia, riunisce dolorosi ricordi di un passato lontano, che racconta ad Helen e ad un suo anziano compagno di viaggio. Riaffiorano a poco a poco la sua giovinezza nella Berlino nazista, il matrimonio con un medico ebreo, il nascondiglio in un capanno degli attrezzi di un tedesco gentile, che per lunghi mesi la ospita, l'aiuta e le salva la vita, e la fuga in Inghilterra con una nuova vita, un nuovo cognome e la professione di giornalista famosa , per una rubrica settimanale molto seguita ed apprezzata.
In questo viaggio a ritroso nel tempo riappare anche la Lucia Müller-Rossi di quei momenti terribili, quando era una colta ed affascinante sua vicina di casa, italiana e svizzera, che frequentava l' ambasciata italiana fascista ed i gerarchi nazisti e si offriva gentilmente di conservare oggetti preziosi e di valore di conoscenti e vicini di casa ebrei perseguitati
Nel romanzo i ricordi di Sarah si sovrappongono ai ricordi di Nicholas, il padre di Helen, ed a quelli di Lucia. Ognuno di loro ricorda in modo totalmente diverso i bombardamenti su Berlino e la vita di quegli ultimi due terribili anni di guerra. Lucia ed il figlio ricostruiscono in modo contrapposto la vita dorata delle ambasciate, la corruzione, le difficoltà di bombardati, la misteriosa fuga a Zurigo nel 1945 con 7 furgoni carichi di mobili, i rapporti complessi e difficili con il vecchio Müller, che aveva divorziato da Lucia per rifarsi una nuova vita, sempre più lontana da quelle del padre di Helen e della ex moglie, ed un processo ambiguo a Lucia, ormai sepolto nell'oblio e dimenticato. La memoria fa riaffiorare incubi ed orrori completamente rimossi dalle coscienze di Sarah, Lucia e Nicholas, ma impossibili da cancellare, ed il fardello del passato diventa insopportabile sia per le vittime che per i carnecifici,perchè è sempre molto difficile separare il bene dal male come è ancora più difficile convivere con il rimorso e con la impossibilità di seppellirlo definitivamente.
E' un libro impegnativo, con un finale sorprendente, anche se, riflettendo nel corso delle vicende narrate, abbastanza prevedibile, ma la storia romanzata nasce da un fatto vero, tratto dal resoconto di Thomas Buomberger sul commercio d'arte in Svizzera durante la Seconda Guerra mondiale "Kunstraub Raubkunst", Zürich 1998, che contiene un rapporto completo dei crimini di Andreina Schwegler-Torré. Anche se il personaggio di Lucia è anche finzione sviluppatasi dalle molte conversazioni dell'autore con testimoni di quel periodo e con storici che li hanno studiati, il libro riporta alla luce un episodio dimenticato degli anni più neri del Novecento europeo ed una donna macchiatasi di atti vergognosi

La Collina delle Tigri

In ogni tempo, ci sono ascese e cadute; il cuore resta cieco, ma vede meglio di ogni altra cosa
proverbio Coorg
" 1878
Muthavva sapeva che la sua settima figlia era speciale, lo aveva saputo fin dal giorno in cui era venuta al mondo, il giorno degli aironi. Era una giornata serena di luglio. Mancavano ancora quasi due mesi alla data prevista e, con l'avvicinarsi della stagione della semina, Muthavva non si era ancora decisa ad andare a stare da sua madre. Aveva faticosamente raggiunto i campi ed era immersa fino alle caviglie nella risaia quando udì un fruscio. Alzò gli occhi, riparandoseli dal sole con una mano e massaggiandosi le reni. Sopra di lei veleggiava uno stormo di aironi. Di per sé non era insolito. Nel Coorg si vedevano aironi in ogni campo, le loro ali si stagliavano nette contro il verde acceso delle risaie. Ma in vita sua Muthavva non aveva mai visto uno stormo numeroso come quello che in quel momento stava lentamente calando sulle pianure. Cento uccelli, forse più, volavano così vicini da sfiorarsi con la punta delle ali, ombreggiando i campi assolati. Il frullio delle loro piume sovrastava il gracidare delle rane, il gracchiare dei corvi, perfino il fracasso incessante dei grilli Muthavva non riusciva più a sentire nel vento la voce del cognato che gridava le sue istruzioni ai braccianti assoldati per la semina; le sue parole erano soffocate dal battito regolare delle ali. Gli aironi volteggiavno lenti, sempre più bassi, e alla fine effettuarono un'ultima decisa virata e atterrarono ai suoi piedi. Circondata da un silenzioso mare bianco, Muthavva continuò... "
La Collina delle Tigri, ediz Piemme, è il primo romanzo di Sarita Mandanna ed è ispirato alla sua infanzia trascorsa in India. L'autrice è infatti nata e cresciuta in India ma si è successivamente trasferita ad Hong Kong e quindi a New York, dove lavora nella finanza e tiene un master alla Wharton University ed uno all' Indian Institute of Management
Devi, la figlia di Muthavva, nasce con due mesi di anticipo nel 1878, settima ed unica femmina, in quel campo baciato dal sole di luglio, solo pochi istanti dopo che l'ombra di quegli aironi, che hanno spiccato il volo tutti insieme nello stesso momento, avvolgendo la terra, è stata un'apparizione così magica e surreale che Muthavva, non conoscendone il significato, decide di non parlarne mai con nessuno
La bambina viene accolta come una benedizione da tutta la famiglia perchè è la prima femmina nata dopo sessant'anni ed è di grande bellezza e buon carattere e riesce a conquistare il cuore di chiunque le stia accanto. Purtroppo, però, nonostante un amuleto donatole dal sacerdote del villaggio, il destino che l'aspetta è pieno di ostacoli e di dolore. Infatti, all'età di dieci anni, devi incontra Machu, il giovane ed affascinante cacciatore di tigri, e a lui dona il suo cuore ed il suo amore eterno. Ma, ormai adulta, saà costretta a sposare un uomo che detesta a causa di uno sventurato incidente. L'unico legame con Machu resterà una piantagione di incredibile bellezza, la Collina delle Tigri, che l'uomo aveva donato a lei ed alla sua famiglia. Devi terrà con sè e farà crescere il bambino che Machu ha avuto da un'altra donna, zapperà la sua terra, tratterà con gli Inglesi, i nemici di sempre, piangerà lacrime silenziose per dimostrargli tutto il suo amore e per poterlo riavere anche solo per un fugace istante
Rinuncerà perfino all'amore di suo figlio Nanju, profondamente legato alla sua terra ed alla sua casa, donando la Collina delle Tigri al giovane erede di Machu, ma sarà sconfitta proprio dal figlio, che riesce nel modo più atroce a piegarla e a farle capire che, per un amore proibito ed impossibile, lei ha speso un'intera vita a rincorrere un solo inutile istante di felicità, senza mai rendersi conto che la vera felicità era accanto a lei, nelle persone che la amavano.
Un libro d'amore molto bello ed intenso in cui l'autrice descrive con intensa passione anche le antiche tradizioni dei Coorg e della Mercara di una volta, abitudini e vite di uomini e donne che si contrappongono al diverso modo di vivere degli Inglesi, alle abitudini ed alle imposizioni di una civiltà completamente differente, o subiscono il razzismo e la mentalità colonizzatrice degli Europei, che impongono i loro stili i loro costumi ed i loro vizi

sabato 5 febbraio 2011

La strada per Avonlea

La strada per Avonlea ( Road to Avonlea in inglese ) è una serie tv canadese che racconta la storia di Sara Stanley, una ricca ragazzina di inizio '900, che si ritrova inaspettatamente a vivere con dei lontani parenti ad Avonlea, piccola città di fantasia su di una bellissima isola.
Sara deve abbandonare Montreal per volontà di suo padre. Ad Avonlea trova le zie nubili Hetty ed Olivia King ed i cugini Felix, Felicity e Cecily, figli dello zio Alec King, e scopre un nuovo e crescente rapporto di intimità con la famiglia di sua madre. Per anni la si vede crescere ed interagire con i nuovi parenti e con le vicende della famiglia King, ma anche con quelle degli altri abitanti della cittadina, legati in diverso modo alla sua famiglia  Gli episodi di circa mezz'ora, che sono andati in onda per la prima volta in Canada e negli Stati Uniti tra il 1989 e il 1996, e che si ispirano alla serie di libri di Lucy Maud Montgomery, famosa per aver scritto Anna dai capelli rossi, sono trasmessi tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, su Rai3.
Quando sono a casa nel pomeriggio non mi perdo mai le storie di Avonlea e dei suoi abitanti, che vivono in un lontano primo '900, con i loro begli abiti lunghi di allora, le pettinature, i cappelli, i guanti, le carrozze ed i cavalli, ma anche il treno che arriva sull'unico binario della stazioncina locale, ed una vita a contatto con una natura bellissima, i prati ed i boschi, il sole estivo sfolgorante sul mare e l'abbondante neve invernale, nivea e gelata che tutto copre
Gli interpreti principali sono Zachary Bennett nella parte del cugino Felix King, Lally Cadeau - Janet King la madre dei cugini di Sara, Jackie Burroughs - la ricca zia nubile Hetty King, Mag Ruffman - la giovane zia Olivia King Dale sposatasi con un buffo giovane inventore, Gema Zamprogna - la bella ed intelligente cugina Felicity King, Cedric Smith - lo zio Alec King proprietario di una bella fattoria, Sarah Polley nella parte della giovane Sara Stanley, Harmony Cramp - la cugina Cecily King giovane - e Molly Atkinson - la cugina Cecily King adulta, Patricia Hamilton - Rachel Lynde, Michael Mahonen - Gus Pike il giovane innamorato di Felicity, che partirà da Avonlea alla ricerca del vero padre, R.H. Thomson - Jasper Dale, Elva Mai Hoover and Alex Floyd.

Racconti a Vapore

Racconti a Vapore di Sergio Menconi, stampato nell'aprile 2010, è un sottile libricino di racconti della infanzia e dell'adolescenza dell'autore in cui i vecchi treni e le locomotive a vapore 640-0673 della linea ferroviaria Novara - Domodossola, che passavano vicino a casa sua , sono i protagonisti principali
Nei 26 capitoli  Menconi ricorda persone di un passato che non c'è più, una Omegna della memoria che molti anziani hanno conosciuto e vissuto, compresa la Stazione piena di vita, gente, movimento e lavoro di un tempo ormai lontano, tante " tessere di un mosaico di vita collettiva e di civiltà " da condividere con quei lettori che hanno avuto la fortuna di scoprire questo piccolo gioiello narrativo
Menconi racconta in terza persona di se stesso e della sua famiglia, dei suoi interessi - la 640, la musica classica e l' opera -, degli amici e dei personaggi caratteristici che ha conosciuto, di avvenimenti importanti e del paesaggio circostante con passione e semplicità ed affetto profondo Uno stile narrativo volutamente " impersonale", colto e gradevole, che attrae commuove e stupisce, veramente unico
" Il responsabile della trasmissione al nipote dell'inguaribile Morbo Ferroviario fu nonno Pierino, ex tranviere della Omegna-Intra, a cui piacevano, nello stesso modo, le acque, quelle calme dei laghi e quelle agitate dei fiumi.Così un giorno Sergio fu da lui prelevato per una rapida gita che li avrebbe portati a contatto con quella che veniva chiamata nel lessico famigliare la cascata dell'imbuto. Il torrente Bertogna, dopo una prima precipitosa discesa su ampia roccia ed un breve percorso poco acclive, affronta l'ultimo salto del suo modesto tragitto. Qui le acque del torrente vengono covogliate in uno stretto canale naturale di roccia, verticale, con andamento diagonale e poi, terminato il condotto, una piccola base costringe il flusso a gettarsi nella pozza sottostante con un bel salto ad effetto di doccia... la bellezza del luogo rimarrà impressa e somatizzata dal nipote, al punto che, anche in età matura, passando dalla sottostante strada di Crusinallo, e rivolgendo lo sguardo a quel luogo topico, non potrà evitare di essere visitato dalla nostalgia. Emozione accentuata quando insistenti piogge ingrossano il torrente e il nastro d'argento dell'imbuto diventa visibile anche a distanza... "
" C'era un' altra 640. Questa però viaggiava con le gomme, sulla strada. Era la corriera del Comazzi, guidata dal Ferruccio. su e giù per la Valle Strona, negli anni '60, dopo una lunga gavetta, come bigliettaio, sulla linea di Novara e prima ancora altri chilometri in quel di quarna, Boleto, Armeno, Arona...Un giorno, scendendo da Forno, sotto un' incessante pioggia, il Ferruccio si trovò fermo a Rosarolo uno strano tipo, senza ombrello, ma, in compenso, con una capra. Mosso a compassione si fermò e gli chiese dove diavolo stesse andando. Il risultato fu che sulla corriera salì, con il proprietario, anche la capra, con il biglietto di bagaglio..."
In alcuni dei suoi capitoli ho ritrovato anch'io una memoria del mio passato, in particolare la " giostra del Peruchin ", di cui molte volte ha parlato mia mamma nei suoi ricordi sulla festa di San Fermo, quando, ad agosto, da piccola, saliva a piedi con mia nonna, per andare in Chiesa nel Santuario e poi fare un giro sulla "famosa" giostra del Perucchini di Crusinallo, l'unico divertimento di quei tempi anteguerra

giovedì 3 febbraio 2011

No al Declassamento del Dea di Domodossola

L'idea del Presidente della regione Piemonte Cota di declassare la sanità  di tutto il Vco per concentrarla su Novara sta diventando realtà  E' infatti notizia de La stampa di questi ultimi giorni che il Dea dell'Ospedale San Biagio di Domodossola sarà trasformato in Pronto Soccorso, e questo significa, per tutti gli ossolani, il dover affidare la loro salute alla fortuna di non essere mai afflitti da patologie improvvise gravi, come ictus, infarti ...  Il progetto dell’Ospedale Plurisede , Domo e Verbania, è, e dovrà essere, l’unico che può garantire una sanità seria a tutta la nostra provincia, una provincia con un territorio particolare ed una specificità montana unica
" Più servizi e meno sprechi grazie Cota " E' lo slogan del manifesto che sulla sanità la lega nord ha affisso in tutti i comuni del VCO. Ma la realtà è un'altra e nella sua drammatica concretezza si sta svelando ogni giorno. Prima la questione di Emodinamica con l'assessore Ferrero che dice sì ad una mia interpellanza ed il Presidente Cota che pubblica sul sito della Giunta regionale un documento nel quale si dice no. Ora la questione del DEA con le ampie assicurazioni dei consiglieri leghisti del VCO che non si sarebbe chiuso nessuno dei due DEA ed oggi la pubblicazione sui giornali piemontesi del progetto di riordino della emergenza presentato dal dott. Zanon che prevede la declassificazione del DEA di Domodossola a Pronto Soccorso semplice.
  " Con che coraggio si dice " più servizi e meno sprechi "? ma chi è il dottor Zanon ? Il dottor Zanon è il commissario dell'Ares ma non è un semplice tecnico, è la persona che per conto del Presidente Cota guida la sanità piemontese, spesse volte senza alcuna consultazione con l'assessore alla Sanità; è la persona che al momento della nomima dei commissari straordinari delle ASL in Consiglio Regionale convocava i giornalisti e diceva che i direttore di nomina della Lega Nord sono tutte persone di grande valore e per le quali avrebbe messo le mani sul fuoco.
Non un tecnico quindi ma ripeto la persona che parla di sanità per conto del Presidente Cota .
Ecco perchè non vanno prese alla leggera i suoi progetti ; non escono senza l'approvazione del Presidente della Regione Cota.
Ma è solo l'aperitivo di quello che potrebbe succedere se passasse la " rivoluzione sanitaria" del Presidente Cota , una " rivoluzione " che toglierebbe alcun ruolo alle comunità locali ed ai Sindaci di proposta e di controllo ed assegnerebbe ai soli direttori generali delle Aziende Sanitarie Ospedaliere , per noi Novara, decidere tutto quello che riguarderebbe gli ospedali.
Per queste ragioni ci stiamo battendo in Consiglio Regionale come Gruppo del PD contro una " rivoluzione " che separando ospedali da territorio toglierebbe qualunque spazio alle comunità locali.
Un primo risultato lo abbiamo già ottenuto quando venerdì scorso; la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi del Consiglio Regionale , su nostra forte pressione ha stabilito che si ferma l'iter in Consiglio Regionale della Proposta di deliberazione con la quale si rivedono i confini delle ASL e si trasferiscono gli ospedali dalle ASL alle ASO.
Abbiamo imposto questa scelta perchè non vogliamo discutere solo dei contenitori ( cosa fanno le ASL e le ASO ) ma anche e soprattutto dei contenuti ( quali servizi , quali razionalizzazioni , quali scelte per la sanità piemontese )
La Giunta Regionale non voleva discutere di contenuti , voleva e vuole avere le mani libere ma noi diciamo che la riforma sanitaria deve essere conosciuta dalla comunità piemontese , deve essere condivisa anche nei suoi sacrifici e pertanto vogliamo che non ci siano mani libere ma mani responsabili e che sappiano ascoltare.
Ma il gruppo del Partito democratico del Consiglio Regionale non può condurre da solo questa battaglia importante per i cittadini : come sta avvenendo in tutte le Province si dica di no ad una " rivoluzione " che toglie ruolo alle comunità locali , si dica no alla chiusura del DEA di Domodossola e si dica si all'apertuta di emodinamica nel VCO .
Per queste ragioni il VCO alzi la testa e faccia sentire la sua voce. "Aldo Reschigna  Capogruppo PD regione Piemonte
( dalla newsletter del PD VCO )