lunedì 27 aprile 2020

Regalo un Libro

Stamattina  ho risistemato una cassetta  della frutta che avevo dipinto ed appeso alcuni anni fa sotto il portico. Le ho messo sopra un cellophane antipioggia ed un cartello dentro
Con scritto : TI REGALO UN LIBRO quando lo hai letto REGALALO anche tu
Ho appeso il tutto al cancello con dentro uno dei miei libri 
Un'ora  dopo era già  stato preso dalla ragazza che mi porta la spesa a casa..
Era un libro di Carlo Lucarelli, la donna del martedì  

Venerdì  1^ Maggio : la mia idea di regalare un libro a chi passa davanti al mio cancello ha avuto successo.  I miei libri se ne sono andati tutti, alcuni in mani conosciute che mi hanno ringraziata, altri in mani anonime che li hanno tolti dalla cassetta entro la serata.
E stamattina  ho trovato una sorpresa. Invece della cassetta vuota a cui aggiungere nuovi libri, la cassetta ne conteneva altri due, lasciati da una mano sconosciuta che ha scritto un delizioso bigliettino " Bellissima  idea. Grazie! 😊" 

 Grazie a te, che hai preso e a tua volta hai regalato. Leggere è  da sempre una mia grande  passione e nei libri ho sempre trovato il mondo affascinante di chi sa scrivere, raccontare, inventare, costruire storie amori avventure  e personaggi indimenticabili, che per un pochino  ti allontanano dal mondo reale, dalla stanchezza  di una giornata noiosa o  difficile, da tutto ciò  che è  il quotidiano tran tran .... 

giovedì 23 aprile 2020

25 aprile Resistenza

Sabato è il 25 Aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo. Tutte le celebrazioni saranno on line quest'anno. La Casa della Resistenza di Fondotoce ha organizzato, online,un vasto programma
Basta cliccare qui per leggere l'articolo con tutto il programma.
Sono passati 75 anni da quel giorno  ma mia mamma, che spesso ormai dimentica tante cose e in certi momenti chiede chi sei, perché a 96 anni la memoria è ballerina, ancora spesso parla della guerra
Una guerra per lei dolorosa perché hs vissuto in prima persona tanti orrori che anche qui sono accaduti, purtroppo.
Lavorava alla Cobianchi, la ferriera che ora non c'è più, era impiegata e negli uffici doveva convivere con i fascisti che avevano lì il presidio.
C'era anche un ufficiale SS tedesco, un altoatesino giovanissimo di cui aveva un sacro terrore perché disumano, come lo definisce lei.
E poi di notte andava in ospedale, il vecchio ospedale di Omegna, usato attualmente per la sanità e per uffici, con le suore nelle cantine a curare i partigiani feriti. Aveva frequentato dei corsi a Novara ed aveva un diploma, rosicchiato anni dopo dai topi che in solaio erano entrati silenziosi ed affamati.
Un rischio grave per lei e per le suore perché sopra erano ricoverati i fascisti feriti.
Per anni quando incontravamo il Dario Cola, lui ricordava sempre l'aiuto prezioso dell'amica Ada. E il Bortolo Consoli veniva spesso a casa a trovarla. Io posseggo ancora alcuni libri che mi ha regalato pochi anni prima di morire, un dono prezioso per me che nel corso degli anni ho creato una vasta collezione  di libri sulla guerra e soprattutto  sui sopravvissuti e le loro esperienze nei campi di concentramento  e di sterminio 
Dopo la sanguinosa battaglia di Gravellona, è salita a Chesio in Valle Strona con la sua amica Luisanna, di Gravellona, ed altre donne mandate da don Annichini, a curare i feriti partigiani. Un massacro di sangue che non ha mai dimenticato. Ne parlava spesso fino a pochi anni fa. Lei è tornata a casa il giorno dopo, con la macchina della volante rossa ed il dottor Balconi, perché non voleva che ci fossero rappresaglie sui genitori, in particolare su mio nonno Filippo, che era il responsabile della manutenzione dei forni della Cobianchi e parlava il tedesco, essendo stato a lavorare in Germania prima della prima guerra mondiale, e che , quando c'erano guasti in fabbrica o problemi ai forni, doveva restare anche con il coprifuoco per poi essere riaccompagnato a casa da due anziani soldati tedeschi della Werchmat, di servizio in fabbrica. Quando rientrava a notte fonda mia nonna Maria, rimasta ore in apprensione, li sentiva fin da quando erano nella futura via Bariselli / nome dato alla via di Crusinallo dopo la guerra a ricordo dei partigiani fratelli Bariselli assassinati dai fascisti/ perché cantavano tutti e tre in tedesco....
La sua amica Luisanna che lavorava anche lei alla Cobianchi,  rimase invece a Chesio ed accompagnò i partigiani sopravvissuti in Ossola attraverso le montagne e poi in Svizzera e rientrò a casa solo nel maggio 45.
Un altro ricordo molto doloroso per mia mamma fu l'episodio della fucilazione dei tre partigiani sul Largo Cobianchi perché quando li portarono in obitorio in ospedale lei era lì con una delle suore e riconobbe subito uno dei tre, un suo coetaneo compagno di scuola. Ha sempre detto che per lei era ancora vivo mentre la suora ha continuato a dirle che era già deceduto, ma che erano i nervi che lo facevano sussultare, visto la sua giovane età 
E ancora adesso ogni tanto si sveglia di notte urlando per una pistola. La pistola che un giovane fascista ubriaco le ha puntato adosso vicino al ponte sullo Strona, mentre andava al lavoro un mattino d'inverno, perché aveva ai piedi degli scarponcini robusti e comodi. Il fascista ha continuato a puntarle addosso la pistola dicendole che era di sicuro amica dei partigiani con quegli scarponcini lì... in effetti era nevicato tanto quell'inverno e mio nonno le aveva procurato scarpe solide per andare al lavoro a piedi !
Sono stati anni molto difficili quelli della guerra anche qui e sono morti tanti giovani che hanno dato la vita per la libertà su in montagna.  Ed altri sono rimasti feriti conservando su di sé ed in sé ferite profonde
Come l'amico d'infanzia di mia mamma, che per anni è vissuto qui vicino a noi, l'Ivano, ed è mancato un paio di anni fa anziano e con ancora una pallottola fascista a pochi millimetri dal cuore, a ricordargli per sempre la battaglia fatta in Valle Strona, quando furono attaccati dalle truppe fasciste ed SS, provenienti dalla Val Sesia. Feroci e ben equipaggiati e preposti all'assassinio dei giovani partigiani italiani.
Mia mamma ha sempre parlato della guerra in casa e per anni siamo andate a Crusinallo il mattino del 25 Aprile al cimitero di Crusinallo ad ascoltare la messa, ma non è mai entrata in politica e mai nessuno è venuto a chiederle un ricordo....
Hanno pubblicato recentemente libri  di chi ha fatto il partigiano ... andando in Svizzera il prima possibile
Quando le ho acquistato quel libro e lo ha letto, si è infuriata tremendamente perché quel signore aveva scritto che le donne che erano salite a Chesio erano " scappate" via ed erano tornate subito a Omegna !!!
Se lo avesse avuto sottomano sicuramente avrebbe passato un gran brutto quarto d'ora perché per giorni ha conrinuato a borbottare che lei aveva rischiato la pelle e i miei nonni avevano rischiato di farsi bruciare la casa per essere andata a curare i partigiani per due anni e passa e guarda un po'" quell'asino" cosa era andato a scrivere. Era tra l'altro rimasta solo lei di quelle donne perché né la Luna né la Teresita né le altre quattro o cinque, più anziane, erano morte, come non c'era  più  neppure la signora Pina Rizzoni di Cireggio, che sapeva tutto di loro.
Ed era già morto anche mio papà che lei aveva sposato nel 1951.
Mio papà era un IMI , un internato militare italuano, uno schiavo di Hitler, uno dei soldati che dopo l'otto settembre  1943, fu preso dai nazisti e mandato in campo di concentramento. Si è sempre rifiutato di firmare e di ritornare in Italia nelle milizie fasciste. Anche se con tanti anni di ritardo e anche quando molti di loro erano ormai morti, sono stati riconosciuti finalmente come resistenti al Fascismo.
Di lui mi restano le medaglie e l'attestato ricevuto dal Presidente Pertini e dal ministro Spadolini per essersi opposto al Fascismo ed aver patito tutti gli orrori dei campi di concentramento nazisti, dalla Polonia delle miniere di Bialistock, Buslau e Breslau, a Gorlitz in Germania, a Torgau, dove di là  dai reticolato vedeva altri uomini mal ridotti peggio di lui con delle lercie casacche a righe,  e ad un lungo percorso di campi e sotto campi negli ultimi mesi della guerra, quando i nazisti si ritiravano, fino alla liberazione da parte di un contingente canadese vicino al mare del nord nel maggio 45.
È ritornato a casa in Val di Susa nel settembre 45 quando ormai sua mamma e le sue due sorelle disperavano di rivederlo vivo.
Ha conservato per tutta la vita le cicatrici delle schegge prese durante un bombardamento ad un campo da parte degli alleati e i segni dei morsi di un cane, usato dai nazisti per recuperare i prigionieri scappati dalle baracche di legno durante un altro bombardamento, sul polso sinistro. Incubi che ha cercato di seppellire in una vita normale e teanquilla divisa tra il lavoro la famiglia e la passione per lo sci, ma che ogni tanto riaffioravano, in particolare nell'ultimo periodo in cui ammalato e grave è tornato a ricordare orrori che aveva sepolto nella mente per anni.
Chi è  vissuto con queste persone sopravissute a tante brutalità, mia mamma, mio papa,  mia nonna, che quando al giovedì  andava al mercato fu più  volte rastrellata dai fascisti e portata alle scuole do Omegna, dove io ho passato buona parte della mia vita lavorativa, in ostaggio, non può  che festeggiare sempre e comunque il 25 aprile. E sabato alle 15, come ha chiesto l' Anpi, canterò insieme con lei Bella Ciao, che spesso cantiamo anche la sera prima di addormentarci. Per non dimenticare che la nostra libertà è  nata grazie ai sacrifici di tutti loro.

mercoledì 22 aprile 2020

Dance and gym

Stamattina  sono  uscita molto velocemente  per andare in banca poi ho trascorso ore seduta al computer con ... bsmart classroom , la piattaforma deascuola
Questa sera mi verrebbe voglia di ballare saltare fare ginnastica. ..
Visto che non posso perché  mia mamma  era stanca e quindi dorme già,  mi sono vista un video dei Peanuts molto divertente
Cliccate anche voi sulla parola video e....
E se vedete invece questo altro video esilarante vi divertirete ancora di più
Chi ha la mia età  o qualche hanno in più  lo ha sicuramente  ballato da giovane e si è  divertito tantissimo perché  allora non avevamo mal di schiena e neppure un coronavirus da incubo che ci pesa addosso come un macigno per la paura di prenderlo ogni volta che usciamo ...
Io che viaggiavo sempre in autobus e a piedi ed ero abituata a parlare con tante persone  conosciute, devo restare in casa o al massimo  sul balcone e in giardino 
Passano pochissime persone, spesso sconosciute,  che hanno un cane al guinzaglio di solito, o sono in coppia ma non vicine, tutte di fretta, tutte silenziose....
Un mondo nuovo, triste in fondo,  che spero finisca al più  presto 
Perché voglio tornare ad uscire, libera di fermarmi a scambiare due parole, a guardare le vetrine dei negozi, ad andare a fare un giro in centro, a mangiare un gelato in riva al lago, ad andare a. ..Orta con il battello che parte da Omegna e viaggia in mezzo al lago, con un panorama  meraviglioso  intorno
E poi a Orta, girare per le stradine antiche di questo  borgo bellissimo ed unico, e andare sull'isola di San Giulio, magica e silenziosa quando non ci sono troppi  turisti, e suonare al convento delle suore di clausura per fare qualche acquisto dei loro prodotti o dei loro libri
Tornare alla normalità  è soprattutto questo, sono le cose quotidiane che si facevano fino a febbraio 
Stringere la mano ad una persona amica, baciare chi incontravi come facevamo da sempre noi italiani, viaggiare per strada senza pensare che chi stavamo sfiorando  poteva essere ammalato, o positivo, o pericoloso perché portatore asintomatico di un maledetto infinitesimale virus anacronistico che se ti attacca ti distrugge 
E se sopravvivi , cosa ti potrà  succedere ancora, visto che non esiste neppure un vaccino, e non si sa chi e quando e dove ci permetterà di provarlo e di vedere se funziona?
Va beh, meglio non pensarci e ... dance with Let'sTwist Again 😄😄😄 😍
Buona notte a tutti
E grazie ad Adriana che mi ha inviato il secondo video
Post scriptum: dopo aver scritto  questo post ho letto come tutte le sere le notizie dei giornali online ed ho trovato questo articolo, veramente interessante ma .... da brivido

sabato 11 aprile 2020

Le Mascherine del Comune

Stamattina  sono passati due volontari  della Protezione Civile e hanno lasciato nelle case di chi ha compiuto  65 anni una mascherina, inserita in una busta bianca, con una lettera del Sindaco di Omegna  Marchioni e dell'assessore  Corbetta 
Io ho compiuto gli anni lunedì,  6 aprile, e quindi sono una novella  sessantacinquenne, avente diritto all'omaggio comunale
Una bella  iniziativa utile e decisamente gradita
Un grazie di cuore 😚💕





venerdì 10 aprile 2020

Venerdì santo

" Dall'ora sesta fino all'ora  nona si stesero le tenebre su tutta la terra. E verso l'ora nona Gesù  gridò  ad alta voce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? " Matteo 27, 45-46
Oggi è il venerdì santo e come tutti gli anni ho riletto le pagine del Vangelo di Matteo. È  quello che mi è  sempre piaciuto  di più e in special modo mi piacciono i versetti sopra citati
Tra l'ora sesta, mezzogiorno,  e l'ora nona, le 15, su Gerusalemme  e dintorni tutto divenne buio, le tenebre si stesero.  E la voce di Gesù divenne un grido. La sua esclamazione ci fa capire quanto profonda fosse l'amarezza della sua agonia...Era il Figlio di Dio ma era anche un uomo, tradito da uno dei suoi discepoli e condannato alla crocifissione, un atto crudele e barbaro.
Secondo i calcoli più  probabili Gesù  morì il 7 aprile del 780 dalla fondazione di Roma, all'età di circa 33 anni 

Si avvicina  il giorno di Pasqua . Una Pasqua anomala e diversa. Molti italiani sono ancora ricoverati in terapia intensiva, altri sono a casa in quarantena o sono appena guariti dal coronavirus.  Tante famiglie sono separate e non potranno passare insieme una giornata  di festa felice. 
Le ansie per la pandemia è le ansie per un futuro che non sappiamo quando tornerà nella normalità e che cosa ci riserverà peseranno sicuramente su molti di noi....
Anche noi come Gesù  grideremo Dio mio, ci hai abbandonato?....







domenica 5 aprile 2020

La colomba della pace

La colomba della Pace è passata di qui oggi 5 Aprile 2020
un grazie a Pierpaolo per avermela inviata

Tuteliamo i nostri animali domestici

Da un articolo trovato su La Zampa . it, ne La Stampa online, il giornale di Torino
" Coronavirus, l’Istituto superiore della Sanità: “Meglio isolare cani e gatti dai proprietari infetti”. L’Enpa: “E’ una prudenza”. Lav: “Bene, gli animali vanno tutelati”

«Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di Sars-CoV-2». 
Questo è un fatto che fin dall’inizio della diffusione del coronavirus negli esseri umani, e anche dopo i quattro casi il mondo scientifico e l’Organizzazione Mondiale della Salute continua a ribadire: non ci sono prove che gli animali domestici, cani e gatti in particolar modo, possano essere un veicolo attivo di diffusione del virus. 
Questo vuol dire che i nostri quattrozampe allo stato attuale possono al massimo essere alla stregua di un qualsiasi elemento inanimato, come potrebbe essere un cellulare, una ciabatta, una stretta di mano.
 Se il virus si deposita su questi oggetti e noi li tocchiamo, allora in quel senso possono essere veicolo di contaminazione. 
Il “problema” si risolve facilmente, seguendo le normali norme igieniche:
dopo averli accarezzati, aver tocccato la lettiera o la ciotola del cibo, bisogna lavarsi bene le mani ed evitare di portarle alla bocca.
 Pulire loro le zampe e il pelo dopo averli portati a passeggio usando le salviette adatte (e non candeggina come qualche sconsiderato ha suggerito in tv), evitare di baciarli.
 Norme igieniche che dovrebbero valere in periodi normali, anche senza il coronavirus."
Mi sono chiesta proprio in questi giorni cosa succede ad un animale domestico se i suoi proprietari finiscono in ospedale. Per i figli minorenni di positivi ricoverati si sono attivati ed aperti, in alcune grandi città, degli ostelli per poterli ospitare. Ma per cani , gatti , uccelli ...?

Contenimento e restrizioni

Ieri mattina se si apriva il motore di ricerca Google Chrome in alto si trovava un delizioso didle, con la parola google e i disegnini delle note musicali ed altro, Se si cliccava sopra si apriva la pagina con tutte le notizie sulla situazione italiana e mondiale del coronavirus. Indicazioni igieniche e link a video in inglese, bellissimi ma agghiaccianti, su ciò che il covid 19 fa ai nostri polmoni
Ieri sera invece sul quotidiano  online Lastampa ho letto che le morti degli Italiani sono diminuite ma che purtroppo i positivi al virus sono aumentati rispetto al 31 marzo . Gli Italiani ancora in giro sono troppi. Bisogna stare a casa. Ma, notizia dell'ultima ora di oggi Domenica delle Palme, si sono registrati numerosi avvistamenti sulle autostrade di auto lombarde e piemontesi dirette al mare...
Da domani invece si dovrà uscire obbligatoriamente  con le mascherine e si dovrà  proteggere il viso. 
Secondo la mia opinione personale,  ora che le mascherine si trovano in vendita un po' ovunque, dalla farmacia alla rivendita dei giornali di Barbara, in piazza Beltrami, sarebbe veramente  opportuno  e necessario che tutti si mettessero una mascherina  e dei guanti quando vanno al supermercato 
Mercoledì mattina, dopo tre settimane, sono andata a Omegna. Da Crusinallo passando per la zona industriale, deserta, delle fabbriche conosciute nel mondo intero, Lagostina, Alessi logistica, Ruffoni ed ex Faro giocattoli, ed attraversando il ponte sullo Strona, sono arrivata a piedi in centro in fretta. Di solito questo percorso lo facevo giornalmente in autobus per andare al lavoro a scuola, ma ora, anche se gli autobus viaggiano comunque, pur con gli orari festivi, preferisco non rischiare. 
Al supermercato  Coop c'era la coda: tutti in fila con i carrelli in mano e tutti ammucchiati uno dietro all'altro... Io ho mantenuto le debite distanze da una signora davanti a me senza guanti e senza maschera e la signora dietro a me, pure lei con la mascherina sul viso, è  stata un bel po' lontana da me, oltre il metro consigliato.
Ci faceva entrare una guardia del servizio d'ordine, ma pure lui aveva solo mascherina e niente guanti, ho notato. Io mi sono pure presa i guanti trasparenti all'entrata anche se avevo già i miei verdi, all'aloe, perché sono allergica a quelli bianchi che si adoperano di solito. Secondo me quel giorno all' interno vi erano troppe persone a fare la spesa e non mi è  piaciuto. ..Ho invece saputo che quello stesso giorno chi si è  recato a Crusinallo al supermercato  Tigros ha trovato all'entrata  un incaricato che obbligava tutti quanti a farsi provare la febbre. Molto meglio quello che il rischio di un contagio da un positivo che magari non sa di esserlo e che ti regala un sars-covid 19 di cui ne faresti decisamente  a meno!!!!
A tal proposito,  ho letto su LaStampa vco e su Azzurranews, online, delle polemiche nate tra la maggioranza  è la minoranza politica del Comune di Omegna per il fatto che è  stato permesso giovedì di fare il mercato in riva al lago con solo dodici banchi di alimentari. 
Beh, la gente è  stata poca, ma secondo me, è  meglio andare a fare la spesa al mercato all'aperto che in un supermercato troppo affollato dove le distanze sono un optional....
E non mi meraviglio del fatto che in facebook, in Sei di Omegna se..., si sono scritti insulti di ogni genere alla Giunta comunale per tale decisione. Io non ho mai voluto iscrivermi  in facebook e mai mi iscriverei per nessun motivo, ma so, perché  mi è  stato riferito da più  parti,  e non solo da alcune colleghe, che in Sei di Omegna se..., sono state scritte  cose pesanti anche sulla scuola media e su noi insegnanti, all'inizio della chiusura delle scuole, dopo le vacanze di carnevale... Non so chi sia l'amministratore di tale pagina ma forse dovrebbe in qualche caso moderare ed intervenire quando chi scrive esagera o arriva al punto di rischiare ...una bella denuncia per diffamazione, visto i contenuti dei commenti .... !!!
Io preferirei mille volte di più  essere in classe a lavorare a tu per tu con i miei ragazzi e ragazze perché  da casa ho un contatto  freddo e troppo a distanza. E tra videochiamate con i colleghi e tentativi nuovi e non sempre abbastanza efficaci di preparare i compiti e le lezioni per sei classi di inglese, io resto al computer o al tablet per ore ed ore. Per non parlare del cellulare e di Whatsapp, dove i messaggi dei docenti in sei consigli di classe, dell'animatore digitale o del dirigente e della segreteria sono sempre numerosi....in qualche caso anche troppi.
Il tempo che prima avevo da dedicare a mia mamma, 96 anni vispi ed impegnativi perché non più  autonoma, si sono ridotti al lumicino in questi ultimi giorni. Ma come per ogni weekend da tre anni a questa parte, ho staccato da tutto e mi sono preoccupata solo di lei...che ha tutti i diritti  di reclamare la mia presenza quando ha fame o sete ed io sono ancora alle prese con bsmart,  con screencast-o-matic, con le foto da convertire in pdf, con Edmodo o con Argo, con questo o con quello... Che fatica !
Good Sunday all you. Buona domenica  delle Palme, anche se le messe saranno solo in streaming in TV.