venerdì 5 febbraio 2010

Intercultura

Anche quest'anno sono la referente per l'Intercultura nella mia scuola media
Insegnare l'italiano ai ragazzi stranieri appena giunti in Italia non è mai facile perchè l'impegno è legato a tanti fattori diversi ed ai bisogni individuali dei singoli alunni
In genere sono le colleghe di lettere che affrontano per prime questo impegno, delicato e complesso, ma all'interno di una classe tutti i docenti entrano in contatto con l'alunno che parla un'altra lingua e che deve affrontare una nuova realtà scolastica ed ambientale
Quando in passato ho seguito per nove mesi un alunno che parlava wolof e francese, mi è stato molto utile un libro di Graziella Favaro, " Insegnare l'Italiano agli alunni stranieri" , ed La Nuova Italia - Progettare la scuola
L'autrice ha suddiviso il volume in capitoli e sottocapitoli, ognuno dei quali da' ottimi suggerimenti e consigli e presenta tabelle e griglie
I capitoli più utili per conoscere gli aspetti ed i problemi di alcune lingue straniere più comuni in Italia, gli obbiettivi didattici per una valutazione oggettiva quadrimestrale o annuale di questi ragazzi, che sarà diversa da quella della classe in cui sono inseriti, ed altre proposte rigurdanti i metodi e ed i test di apprendimento sono il 5, il 6 il 7 e l' 8
Il 9 capitolo è un'interessantissima lettura riguardante gli alunni cinesi, arabofoni, albanesi e ispanofobi
Il volume è datato al 2002 e quindi non presenta le lingue dell'Est europa e della Romania ma è in ogni caso un valido manuale che può essere utile anche ai non professionisti, per esempio ai genitori dei ragazzi italiani che sono compagni di classe dei piccoli stranieri appena arrivati da mondi così tanto lontani e diversi, per lingua cultura e tradizioni di vita o di religione

6 commenti:

julo d. ha detto...

Un grosso problema è rappresentato anche dalla differente 'gestualità'. A volte un gesto che per noi ha un certo significato e che il più delle volte facciamo senza pensare, in un'altra cultura ha un significato completamente opposto.
Per noi muovere il capo varie volte dall'alto al basso e viceversa significa 'Si', in Albania invece significa 'No'; mostrare il palmo della mano aperta con le dita unite e rivolte verso l'alto da noi può significare sia 'fermati' che 'grazie', in Grecia è un insulto e anche molto forte; fare una carezza da noi è un segno di affetto, in Cina è un gesto umiliante per chi lo riceve.
Anche a queste cose bisogna stare molto attenti.
Pace e benedizione
Julo d.

ericablogger ha detto...

grazie julo per il tuo prezioso intervento perchè hai ricordato uno dei tanti problemi di cui parlavo nel post e che è di certo uno dei più importanti
un saluto erica

Artemisia ha detto...

Deve essere un compito difficile ma anche stimolante, no?

ericablogger ha detto...

stimolante con i ragazzi ma non amo la burocrazia delle riunioni e soprattutto le relazioni da inviare riguardanti gli studenti,per me sono schedature !

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
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