domenica 21 febbraio 2010

Colpevoli di non arrendersi

"Un’aggressione terribile che mi segnerà tutta la vita. Mai avuto tanta paura. Mi stavano ammazzando di botte. Era la solita protesta No Tav. Come abbiamo sempre fatto. Non abbiamo attuato particolari gesti provocatori. Non è vero che abbiamo lanciato pietre. Sono partiti in direzione dei poliziotti solo alcuni palloncini colorati e pieni di acqua e poi i soliti slogan come "Sarà Dura, non ci piegherete” e altri ma niente di più.
Ad un certo punto ho sentito delle urla tremende che arrivavano dai poliziotti in tenuta antisommossa. Era partita la carica contro di noi ma ce ne siamo accorti in ritardo perché era notte e avevamo i fari contro.
C’è stato un fuggi-fuggi generale verso i boschi.
Purtroppo sono caduta.
In quattro mi sono arrivati sopra ed hanno iniziato a colpirmi con i manganelli sul viso e sul braccio con il quale cercavo di proteggermi.
Urlavo ”basta, basta”, ma loro continuavano a picchiarmi.
Sono poi arrivati, un ragazzo e una ragazza, che mi hanno aiutata ad alzarmi ed a raggiungere la statale 24 ".
Marinella Alotto, 46 anni, di Borgone di Susa, è stata ferita alcune sere fa nello scontro tra No TAV e forze di polizia, che li hanno caricati per difendere il sito S72 in frazione Coldimosso di Susa.
Giudicata guaribile in 30 giorni dai medici, ha una frattura al setto nasale, un trauma cranico con ferita lacero contusa, piccole fratture agli zigomi sotto gli occhi e lesioni varie in tutto il corpo, in particolare sul braccio destro e al basso ventre. E' come se fosse stata investita da un'auto.
Per difendere la propria terra e le proprie idee, in libertà, ha rischiato la propria vita
Tutta la mia solidarietà ai No Tav valsusini, gente onesta e fiera e coraggiosa

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