Carlo Goldoni ha raccontato la Venezia del '700, con i carnevali sfarzosi e le maschere sontuose, gli eccessi ed i segreti delle notti trasgressive consumate dietro l'anonimato di una maschera...
Ma il documento più antico riguardante l'utilizzo delle maschere a Venezia risale al 1268: proibiva agli uomini in maschera di praticare il gioco d'azzardo.
Nel 1339 era addirittura proibito alle maschere di girare di notte per la città per motivi di sicurezza.
E un decreto contro i libertini veneziani del 1458 proibiva agli uomini di introdursi, mascherati da donne, nei monasteri per compiervi "atti impuri"
Nel 1600 le maschere erano considerate una specie di malcostume, al punto che venne fatto obbligo di usarle solo nei giorni di Carnevale e nei banchetti ufficiali; chi trasgrediva poteva anche finire in carcere per due anni o ai lavori forzati.
Mentre, nel '700, molti nobili veneziani andavano a giocare d'azzardo mascherati per non essere riconosciuti dai creditori.
Le maschere a Venezia hanno dunque avuto origini ben lontane dal carnevale.
Venivano costruite dai Mascareri, le cui botteghe artigiane erano diffuse un po' ovunque fra campi e campielli.
Le prime maschere erano molto diverse da come le immaginiamo oggi.
La Bauta era formata da un velo nero o tabarro, un cappello nero a tre punte e una maschera bianca.
La Larva o Volto era lavorata in tela fine cerata, molto leggera, che creava una sorta di effetto fantasma.
La Moretta era invece una maschera muta perchè aveva un piccolo sistema da stringere fra i denti che impediva volutamente di parlare; dai lineamenti femminili, era usatissima anche dagli uomini.
Nei secoli le maschere divvennero sempre più legate al Carnevale e sempre più sfarzose.
Per realizzarle si ricorreva all'argilla per il modello, al gesso per il calco e carta marinata, colla di farina e garza.
Ma allora, così come oggi, era la decorazione finale a rendere le maschere oggetti preziosi e raffinati.
Grazie a dorature in foglia d'oro, argento, rame, stoffe preziose, nastri, antiche vernici, smalti, terre, patine, cristalli e preziosi merletti, le maschere diventavano, e diventano, oggetti d'arte da indossare con abiti sontuosi
- da Le idee di casa mia mensile gruppo Idea Donna -
Sono stata a Venezia lo scorso ottobre e in una delle bellissime piccole botteghe artigiane ho acquistato una bellissima maschera dal un muso di gatto con i quadretti colorati dell'abito di Arlecchino
Un vero splendore che la foto qui sopra rende solo in parte
Nessun commento:
Posta un commento