Il 14 luglio moltissimi bloggers, me compresa, si sono astenuti dallo scrivere nei loro blog per protestare contro il ddl sulle Intercettazioni che ha coinvolto i siti internet ed i blog
In particolare, tra i passaggi sotto accusa, di cui si era discusso a lungo per mesi, il comma 28 dell’articolo 1 del ddl, con l’obbligo per il responsabile di qualsiasi sito informatico (non solo delle testate giornalistiche online) alla rettifica, secondo quanto prevede la legge sulla stampa - n. 47 dell’8 febbraio 1948 - fino all' ipotesi di cancellazione del testo ritenuto diffamatorio.
Il comma suddetto non è di certo una novità clamorosa, in effetti : infatti l’articolo 27 della Costituzione, al comma 1, prevede già un principio generale di responsabilità. Quindi se in un blog c’è un utente che diffama, può già essere citato a rispondere penalmente o civilmente.
La legge già disciplinava i nostri blog, anche se forse non tutti i blogger ne erano a conoscenza
La libertà di pensare è la stessa a prescindere dal mezzo che si usa, ma, oltre a delle elementari regole di buona educazione e di rispetto per gli altri, con Internet, bastava ricordare sempre gli articoli 15, 21 e 27 della Costituzione ed il codice penale e tutto funzionava a meraviglia
E l’azione della polizia postale ha dimostrato ampiamente che si può identificare chiunque voglia usare sistemi per mascherare la proprià identità, per quanto riguarda la reperibilità!
1 commento:
L'ennesima riprova, se tanto ce ne fosse bisogno, che le leggi basterebbe applicarle.. ovviamente dopo essersi ricordati e preso atto che già ci sono da lungo tempo.
ernesta
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