giovedì 23 luglio 2009

Figli della Libertà

"Ancor più ripugnante dei nazisti, era per noi l’altro nemico, la Milizia.
Contro i tedeschi, almeno, eravamo in guerra, ma la Milizia era la peggiore feccia che l’unione del fascismo e dell’opportunismo potesse produrre.
Era odio allo stato puro.
I miliziani stupravano, torturavano, derubavano i deportati, si arricchivano grazie al potere che esercitavano sulla popolazione.
Quante donne avevano dovuto aprire le gambe, chiudere gli occhi e stringere i denti in cambio della falsa promessa che i loro figli non sarebbero stati arrestati?
Quanti vecchi che facevano file interminabili davanti alle drogherie vuote dovevano pagarli perché li lasciassero in pace; e quanti di quelli che non avevano più denaro erano stati spediti nei campi per permettere agli sciacalli didepredare le loro case?
Senza quei bastardi, i nazisti non avrebbero mai potuto deportare tanta gente, forse appena un decimo di tutti quelli che non fecero più ritorno.
Avevo vent’anni, avevo paura e fame, sempre fame, e quei tizi in camicia nera cenavano nei ristoranti a loro riservati.
Li avevo osservati durante l’inverno da dietro le vetrine appannate; si leccavano i baffi, divorando delizie che solo a pensarci mi brontolava lo stomaco. Paura e fame, è un cocktail esplosivo. "
dal libro di Marc Levy “I figli della libertà”, Rizzoli 2008

2 commenti:

ernesta ha detto...

Ciao Erica sono praticamente le stesse cose che fin da bambina ho sentito dalla voce di mia nonna che le aveva vissute e fanno ancora un male tremendo.
ernesta

ericablogger ha detto...

già, cara Ernesta,sono le cose che dice anche mia mamma e non si possono dimenticare perchè è da quel passato che si deve costruire un futuro migliore e sicuro, che non abbia mai più simili avvenimenti