Muntazer al-Zaidi, il giornalista arrestato per aver lanciato un paio di scarpe contro l’ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, è tornato ad essere un uomo libero, dopo nove mesi dietro le sbarre.
«È stato rilasciato e ora sta aspettando di recuperare le sue cose», ha confermato suo fratello Uday.
Zaidi, 30 anni, avrebbe dovuto essere rilasciato lunedì, ma un cavillo burocratico ha ritardato la sua liberazione.
Il giornalista era stato inizialmente condannato a tre anni per l’aggressione ad un capo di stato straniero, ma la pena è stata ridotta ad un anno in appello ed è diminuita ulteriormente grazie alle buona condotta.
Il fratello Uday aveva detto ieri al Times che, non appena fosse stato liberato, Muntazer sarebbe stato portato «in Grecia per cure mediche e psicologiche» rese necessarie da torture subite. Secondo il fratello del giornalista, al-Saidi ha subito torture dopo l’arresto, quando venne portato nel campo militare iracheno situato nell’ex aeroporto Al-Muthana di Baghdad e rifiutò di firmare una lettera di scuse nei confronti del presidente Bush e del premier al-Maliki.
Il fratello Uday aveva detto ieri al Times che, non appena fosse stato liberato, Muntazer sarebbe stato portato «in Grecia per cure mediche e psicologiche» rese necessarie da torture subite. Secondo il fratello del giornalista, al-Saidi ha subito torture dopo l’arresto, quando venne portato nel campo militare iracheno situato nell’ex aeroporto Al-Muthana di Baghdad e rifiutò di firmare una lettera di scuse nei confronti del presidente Bush e del premier al-Maliki.
«Questo è un bacio di addio dal popolo iracheno, cane. Questo è dalle vedove, dagli orfani e da coloro che sono stati uccisi in Iraq», esclamò Muntazer mentre lanciava le scarpe a Bush il 14 dicembre 2008, mentre il presidente Usa effettuava una visita di addio in Iraq prima di lasciare la Casa Bianca.
Il suo gesto è stato celebrato in Iraq e nel mondo arabo in giochi su internet e sulle magliette. Alcuni hanno anche offerto in moglie a Muntadar le proprie figlie.
da La Stampa Torino
1 commento:
L'avventurismo di Bush e le sue sporche guerre preventive sono una vergogna. Le crisi internazionali dovrebbero sempre essere risolte per le vie diplomatiche ma, al momento, sembra di riscontrare una pochezza, un non essere all'altezza della diplomazia e, purtroppo, anche delle organizzazioni internazionali. Un caro saluto, Fabio
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