Ho ritrovato, su La Stampa VCO, un articolo del 25 agosto, che mi aveva colpito molto, ma per nulla meravigliata, perchè, come educatore, anch'io ultimamente sono rimasta sorpresa da certi comportamenti genitoriali
Il Parroco di Cireggio ( una delle frazioni di Omegna), don Pietro Minoretti, ha raccontato sulle pagine del foglio domenicale della sua chiesa una vicenda che lascia l'amaro in bocca anche a chi non fa il sacerdote :
" Nelle ultime settimane si sono verificati nel nostro quartiere alcuni spiacevoli, anzi brutti, episodi di bullismo, facilmente riconducibili a ragazzi.
Prima il tendone della sportiva tagliato e poi, ancora peggio, atti di bullismo nei confronti di persone deboli ed indifese.
Ho cercato i responsabili non per punirli, ma per richiamarli ai valori civili della società e della solidarietà, oltre che al senso della responsabilità.
Speravo in un sussulto di orgoglio e dignità, invece l'unica parola che mi sono sentito ripetere è stata " Non sono un infame".
Ho scoperto che la legge del branco prevale sul senso civico, sul dovere di dire la verità "
Se il comportamento dei ragazzi è comprensibile, ma non giustificabile, l'atteggiamento di molti genitori ha lasciato il parroco sconcertato :
" Ho visto genitori muti e senza autorevolezza difendere i propri figli ed invocare per loro il diritto di non dire la verità per non avere" grane" e per non rompere delle amicizie, ma così facendo mi chiedo quale sarà il futuro di questi ragazzotti cafoni che vogliono spadroneggiare con la prepotenza.
Nessuno insegna loro che assumersi le proprie responsabilità quando si sbaglia, avere il coraggio della verità, è il vero modo per crescere e diventare uomini? "
Sagge parole, queste del don, ma si può solo dire al don: " Benvenuto nel club", perchè anche lui, come noi insegnanti, ha provato cosa significa attualmente aver a che fare con alcuni genitori iperprotettivi di piccoli bulli in crescita...
1 commento:
Se non sono i genitori a insegnare certi valori come il senso di giustizia e l'onestà chi può insegnarle? Costa fatica, a volte, ma un buon genitore deve avere questo compito, altrimenti che genitore è?
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