Carlo Fruttero era nato a Torino il 19 settembre 1926 ed è morto a Castiglione della Pescaia, il 15 gennaio 2012. Fruttero ha scritto alcuni libri belli ed originali. A me piacevano molto e mi è sempre molto piaciuto anche lui, un uomo decisamente originale
E' stato sepolto nella nuda terra accanto a Italo Calvino, dietro un fitta siepe di rosmarino fiorito, nel cimitero marino vicino alla pineta di Roccamare, a Castiglione della Pescaia, dove si era ritirato dopo la morte della moglie nel 2007, cinque anni dopo il suicidio del compagno di scrittura e amico di una vita, Franco Lucentini, caduto dal quarto piano del suo appartamento torinese. Due lutti che l’avevano fortemente provato, nonostante il suo distacco ironico dalla vita e la lucidità con cui ha continuato ad osservare il mondo che lo circondava
Ha lasciato alle figlie l'incarico di organizzare una camera ardente veramente insolita nella sala della biblioteca di Castiglione della Pescaia, con libri ovunque, centinaia di amici sorridenti che raccontano aneddoti divertenti, bambini curiosi e divertiti, una gigantografia in bianco e nero del defunto che sulla spiaggia guarda il mare con l’amore di sempre, la bara e il picchetto d’onore di due vigilesse, e sopra il feretro una scatola di latta di sigarette Turmac del «trapassato » e Pinocchio, in più edizioni, I Promessi sposi del Manzoni e le Fiabe italiane di Italo Calvino, mentre, al piano di sopra, era stato preparato un rinfresco a base di prosciutto, salame toscano, formaggio doc e spumante
Da anni abitava davanti al mare di Roccamare, una frazione di Castiglione, e qui faceva zapping con i libri, passava da una pagina all’altra, sdraiato nel letto della sua camera trasformata in biblioteca. Ecco perché anche dopo la morte i libri gli sono stati vicini, per continuare a fare zapping e non annoiarsi in quell’aldilà che tante volte aveva immaginato.
Fino alla fine ha scritto: Mutandine di chiffon pagine memorabili di ricordi e La patria bene o male, ed.Mondadori, l’almanacco essenziale dell’Italia unita, fatto a quattro mani con il giornalista Massimo Gramellini, per ripercorrere le tappe cruciali del nostro Paese. Ed alla figlia ha dettato i suoi ultimi lampi creativi, come una filastrocca per bambini ispirata alla Genesi, edita da Gallucci, e composta sotto l’Alto patronato dell’Onnipotente E durate la cerimonia, al suo funeral party, Fabio Fazio e il direttore della Stampa Mario Calabresi hanno letto brani dal «Decalogo dei vantaggi della vecchiaia» da lui scritto per una delle serate del programma Vieni via con me, condotto da Fazio con Roberto Saviano, a cui è seguita la distribuzione di una ballata di sette pagine dal titolo La linea di minor resistenza stampato in trecento copie numerate dall’editore Gallucci, l’ultimo gesto d’amore di Fruttero agli amici.
Se n’è andato con le espadrillas gialle comprate al mercatino della Crocetta, a Torino, che avevano fatto discutere quando le indossò per salire sul palco veneziano del Campiello, tra una giungla di smoking, ed i fiammiferi da cucina che usava per accendere le sue amate sigarette, fumate fino alla fine, tra una boccata e l'altra di ossigeno.
E queste curiose divertenti parole : «Passati gli ottant’anni nessuno osa più scrivere di te “il vecchio Fruttero”, ancor meno “l’anziano Fruttero”. Così si passa a un sinonimo lusinghiero: “il grande Fruttero”. Per far capire che è solo un modo di dire, si può ricorrere a un superlativo: “il grandissimo Fruttero”, che qui saluta e lascia la scena col suo più bel sorriso».
Di lui resterà il suo sorriso, la sua ironia e tanti bei libri e romanzi che spesso hanno accompagnato le mie ore passate a leggere
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