martedì 12 aprile 2011

Il fallimento SitCupro

Il Tribunale di Vercelli ha dichiarato fallita la SitCupro di Pieve Vergonte il 31 marzo su istanza di fallimento presentato dalla Banca di Intra, che ha insistito proprio quando  un acquirente serio si era presentato per comprare la fabbrica ossolana
I dipendenti, 118 persone, che non percepiscono nulla dallo scorso dicembre,  non l’hanno presa decisamente bene, anche alla luce del fatto che un acquirente, credibile, era all’orizzonte.
“La notizia del fallimento della Sit-Cupro di Pieve Vergante, non fa che aggravare una situazione già ai limiti della sopportazione”.
Con queste parole il Vice Presidente del gruppo Regionale Lega Nord, Michele Marinello, è intervenuto per commentare la drammatica decisione adottata dal Tribunale di Vercelli.
“La gente chiede alla politica di trovare soluzioni , ma senza i privati non possiamo nulla: chi sostiene di possedere ricette magiche prende per il culo i lavoratori perché senza imprenditori interessati ad investire nella nostra terra abbiamo possibilità di incidere limitatissime, se non pari allo zero”.
“Credo che le Istituzioni stiano facendo quanto possibile , seppure fra i mille ostacoli normativi derivanti principalmente dall’Unione Europea che, impedendo i cosiddetti “aiuti di Stato”, tarpa le ali a numerose iniziative”.
L’approvazione di ieri da parte della Giunta Regionale del Piano Strategico di Sviluppo del Verbano Cusio Ossola dimostra che il lavoro teso a creare condizioni favorevoli per l’insediamento di nuove aziende in una area particolarmente segnata dalla crisi sta andando avanti, ma i risultati tardano ad arrivare.
“Purtroppo, come evidenziato non più tardi di ieri, il VCO sconta anche la vicinanza del Canton Ticino che attraverso le sue politiche di incentivi non condizionate dalla UE diviene un elemento di attrazione di capitali ed investimenti contro le quali possiamo ben poco.
Manifestando sin d’ora la disponibilità della Regione a collaborare con eventuali soggetti privati che si facessero avanti con piani industriali e progetti seri - pare che la OCN di Frosinone sia interessata al sito di Pieve Vergante - ribadisco che vale la pena provare a giocare la carta della “Zona Franca” attraverso la prosecuzione del lavoro della Cabina di Regia che ha ben operato nella stesura del Piano Strategico di Sviluppo.”
“E’ scontata la solidarietà ai lavoratori di Sit-Cupro – ha concluso Marinello – anche se so benissimo che con la solidarietà degli amministratori ci si fa ben poco e soprattutto non si mangia”.

Sit Cupro: una storia che non deve finire.
Si rimane basiti e fortemente preoccupati di fronte alla notizia che un possibile compratore della ditta SitCupro (la OCM Costruzioni di Frosinone) venga “accolta” con la dichiarazione di fallimento, da parte del Tribunale competente, della stessa SitCupro.
Si getta così nella disperazione decine di lavoratori e le loro famiglie, e si complica fortemente la possibilità che questo possibile acquisto si concretizzi.
Una dichiarazione di fallimento quanto meno inopportuna forse determinata da un’istanza, altrettanto inopportuna, di richiesta di fallimento della Banca Popolare di Intra per 235 mila euro (e ci chiediamo perché, la Banca Popolare di Intra, non abbia sospeso la richiesta di fallimento quando la possibile richiesta di acquisto è diventata pubblica).
Un fallimento inoltre, a differenza del regime di concordato fino a ieri vigente, che toglie, di fatto, ai lavoratori qualsiasi potere contrattuale e di controllo.
Si tratta ora di lavorare affinché le istituzioni, a partire dalla Provincia del VCO, intervengano in maniera forte e visibile per evitare lo smembramento della fabbrica, per tenere in piedi e viva l’unica ipotesi oggi possibile di salvezza dei posti di lavoro: ovvero l’acquisto da parte della cordata laziale di OCM costruzioni.
PD VCO - Ufficio stampa

Come cliente della Banca di Intra da molto tempo, mi sono chiesta perchè la Banca abbia fatto una scelta così infelice che mette sul lastrico  tante persone e tutte le loro famiglie
Perchè la BPI è così generosa con le borse di studio o con il Verbania calcio, a cui ha donato parecchi soldi ad inizio campionato ( 50mila euro ???), ma non lo è per salvare una ditta in difficoltà ?
Visto che le politiche di questa banca locale, che purtroppo dopo diverse traversie è diventata un'affiliata pure lei di un'altra banca non del VCO, sono piuttosto strane, io personalmente rifletterò in futuro se continuare a lasciare i miei soldi lì
Spero che anche altri lavoratori del VCO riflettano su ciò che è successo in questi giorni ; e forse anche  la Banca di Intra dovrebbe riflettere pure lei su certe scelte fatte e sui soldi così generosamente donati a ...
E' più importante una squadretta di calcio di Verbania di una fabbrica di lavoratori in difficoltà ??? Io direi proprio di no !!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

d'accordissimo con quanto detto sopra..c dimostra che non è più la banca del territorio, d'altronde la quota maggiore è della veneto banca..anch'io penso che piano,piano sposterò i miei soldini..se lo facessimo in tanti..235 mila euro non sono niente per una banca..118 famiglie nell'incertezza di un futuro sono una tragedia