lunedì 14 giugno 2010

Esami e Proteste

Sabato sono state consegnate le pagelle con i voti del secondo quadrimestre ai genitori e alle 11 del mattino si è tenuta la preliminare degli esami di terza media. Stamattina alle 8 e 15 tutti gli alunni delle terze hanno iniziato gli esami con le prove di Italiano. Domani ci sarà la prova di prima lingua straniera, Inglese, mercoledì Matematica, giovedì la prova nazionale Invalsi di Italiano e Matematica e venerdì la seconda lingua straniera, Francese. Sabato mattina inizieranno gli esami orali.
Nella nostra scuola abbiamo svolto regolarmente gli scrutini finali, per il bene dei ragazzi, anche di quelli che non si sono mai preoccupati minimamente di studiare con impegno o non hanno mai avuto un minimo di rispetto per le regole scolastiche e per chi era in classe con loro, ma  il malcontento per la situazione grave in cui versa la Scuola Pubblica Italiana ed il suo personale ( grazie all' ultimo decreto legge del Governo, quello del 25 maggio, è stato sferrato un durissimo colpo all’intero corpo docente e ATA con contratto a tempo indeterminato) è lo stesso di tutte le altre scuole pubbliche italiane.
E' notizia di oggi , su La stampa online, degli scioperi degli insegnanti Cobas :
" ... la protesta dei Cobas  la scorsa settimana ha bloccato tra 4 e 5 mila scrutini e  la prossima settimana minaccia di fare altrettanto se non di più.
Gli scrutini che proseguono nonostante la protesta, vanno avanti nella confusione generale: regole cambiate a due mesi dalla fine dell’anno scolastico, dirigenti scolastici denunciati per aver anticipato gli scrutini pur di non subire le proteste, dirigenti che si sono trasformati in novelli giuristi per dribblare tra circolari, annunci ministeriali a «Porta a Porta» e le norme di legge, senza attirarsi ricorsi da parte degli studenti.
Nelle scuole infatti tutti erano convinti di dover seguire le norme del rigore dettate dal ministro Gelmini lo scorso anno: ammissione e promozione solo con tutti sei. Il primo aprile però una circolare firmata dal direttore generale del ministero dell’Istruzione Mario Dutto chiedeva di tornare indietro di 85 anni alle norme del Regio Decreto del 1925 dell’epoca Gentile con scrutini non più legati ai voti ottenuti ma al giudizio dell’intero consiglio. «Seguendo il Regio Decreto se c’è un motivato dissenso il 5 può essere portato a 6 e lo studente viene promosso, ma qui si discute di scrutini senza nemmeno sapere se ci saranno risorse per i corsi di recupero, non mi sembra un buon esempio di organizzazione», spiega Antonio Gaeta, dirigente scolastico del Polo Didattico di Passo Corese.
Un cambiamento delle regole a partita già iniziata, insomma. Poi, la scorsa settimana il ministro Gelmini a Porta a Porta ha chiesto a tutti di seguire il buonsenso e non le fredde norme della sua legge. «Ma noi abbiamo sempre seguito il buonsenso. Se ci sono lievi insufficienze che possono essere recuperate negli anni seguenti si cerca di promuovere», chiosa Maria Frisella, dirigente dell’Ipssar Pietro Piazza di Palermo.
Nel frattempo è partita la protesta. Giovedì e venerdì scorsi sono stati bloccati gli scrutini in sette regioni italiane dai Cobas, il sindacato di base della scuola. Oggi e domani si replicherà nelle Regioni più grandi: Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, oltre a Liguria, Valle d`Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo, Molise, Basilicata e la Provincia di Bolzano, con un maggior numero di docenti ed Ata in campo e quindi risultati ancora più massicci, secondo gli organizzatori della protesta. I dati che vengono dalle prime 7 Regioni danno almeno 4mila scrutini bloccati, in gran parte nelle superiori, con picchi rilevanti a Bologna e Modena con quasi 1000 scrutini bloccati, per l`Emilia-Romagna, a Padova e Venezia, che ne ferma quasi un migliaio, a Cagliari che, con circa 500 blocchi traina la Sardegna che raggiunge un migliaio di stop-scrutini. Inoltre, alle migliaia di scioperanti «diretti» si sono aggiunti tanti docenti ed Ata che partecipano versando in media 10 euro alle Casse di Resistenza per risarcire gli scioperanti della trattenuta.
Motivo della lotta? Circa 150 mila docenti in meno in tre anni, altri 15 mila tagli di personale Ata inseriti nella manovra, il congelamento degli scatti di anzianità, il regalo di circa 30 mila euro da parte di ciascun prof al governo"
Siamo sempre noi insegnanti della scuola pubblica a farne le spese. Paghiamo le tasse anche per tutti quelli che non le pagano e subiamo i peggiori tagli in nome di una crisi che per tanto tempo si è ben tenuta nascosta o si è minimizzata fin troppo a lungo !!!
Con il decreto legge del 25 maggio  è saltato il rinnovo del contratto-scuola, scaduto in effetti  il 31dicembre.2009 e di conseguenza saltano i nuovi aumenti per tutto il triennio 2010-12 come saltano,  col prossimo mese, gli aumenti contrattuali eccedenti il 3,2% del biennio 2008-09 , con adeguamento automatico in busta paga, e gli scatti di anzianità per docenti e ATA per tutto il triennio 2010-12, che bloccheranno non solo la carriera ma anche pensioni e liquidazioni future.
Con questo decreto saltano pure  i risparmi destinati dall’art.64 della L.133/08 nella misura del 30% che la Gelmini voleva destinare a merito e carriera e gli stipendi complessivi per il 2011, 2012 e 2013 non potranno superare il trattamento economico, compreso quello accessorio, goduto nel 2010 .
Salta inoltre il 50% dei finanziamenti destinati alla formazione e, coi tagli lineari,  il 10% delle risorse destinate al Miur con 43 milioni di euro in meno alle scuole
Ed anche quest'anno ci rimettera  pesantemente  il personale precario, i cui finanziamenti per le supplenze sono ridotte del 50% rispetto al 2009
Di questo passo, che fine farà la scuola statale ? e che fine faranno i docenti della scuola statale ?
Docenti obbligati ad insegnare in classi sempre più numerose, dove gli alunni spesso ci stanno ben pigiati ed ammassati, uno addosso all'altro, come tante piccole acciughe, perchè la scure del Governo ha deciso   di cambiare le regole e di tagliare ben 8 miliadi alla pubblica istruzione.
Tra l'altro ammassare più alunni di quanti un‘aula ne può contenere, è una evidente violazione della legge, anzi di ben tre norme violate: la normativa antincendiola normativa  per la sicurezza negli edifici scolastici la normativa igienico sanitaria.
Contro gli sprechi, in tempi di crisi, bisogna razionalizzare ed ecco allora che si è subito razionalizzato sulla scuola pubblica riducendola in due anni  ad un disastro, in nome dei sacrifici ... degli statali, naturalmente !!!
I 25 miliardi di euro erogati per le spese militari , il bonus di 19 mila euro a classe per le scuole private e l' aumento di circa 200 euro mensili per gli insegnanti di religione sono un controsenso vero e proprio di un paese che si lamenta per la scarsa cultura dei suoi giovani, ma che non si preoccupa minimamente di salvaguardare i posti di lavoro nelle scuole pubbliche, le ore di lingua italiana (2)  tolte lo scorso anno con quella di tecnologia alle medie, le ore inesistenti per il sostegno degli alunni in difficoltà, le compresenze del tempo prolungato sparite nel marasma di tagli assurdi ed inconcepibili e la mancanza assoluta, ormai, di formazione e di aggiornamento dei docenti di ogni ordine e grado
Le scuole sono sempre più fatiscenti perchè i comuni o le province sono pure loro con l'acqua alla gola, senza fondi, senza soldi, senza mezzi, ma chi se ne frega, tanto i giovani hanno la Tv, i computer, la playstation ed il calcio !!!
E se non è il calcio è il basket o la pallavolo o la danza o qualche altra diavoleria che li tiene impegnati, il più a lungo possibile, lontano da casa ....
La Costituzione riconosce alla scuola pubblica statale italiana il compito di formare e istruire gli Italiani mentre le scuole private sono solo  una scelta possibile, ma non obbligata
La scuola pubblica, prima di Tremonti,  era ancora una scuola, con dei problemi, certamente, anche tanti magari, ma era anche bella e piacevole in molti casi . Ma ora ? Ora cos'è, dopo queste scelte scellerate che ricadono sui giovani, a cui vengono sottratte  risorse ed il  ruolo sociale, loro e dei loro insegnanti?
Lasciate i fanciulli senza guida, ne farete dei tiranni ...  Platone.

1 commento:

Artemisia ha detto...

Piena solidarieta', Erica. Il blocco degli scrutini come genitori ci danneggia pero' capisco anche la rabbia di chi, come voi, ne ha gia' prese tante di batoste che non ne puo' piu'.
Mio figlio piccolo invece comincia oggi gli esami di terza media.
Buon lavoro (per quanto possibile)!