Ho trovato questa sera in Internet, nel sito online del quotidiano La Stampa, questo articolo decisamente interessante
" Mamma e papà devono pagare per i danni causati dai figli maleducati. Per liberarsi dal fardello della colpa e del conseguente pagamento, ai genitori non basterà dire di non aver potuto impedire il fatto, ma dovranno dimostrare «di aver impartito al figlio una buona educazione e di avere esercitato su di lui una vigilanza adeguata, il tutto in conformità alle condizioni sociali, familiari, all’età, al carattere e all’indole del minore». Per questa ragione, la Terza sezione civile ha ribaltato una decisione della Corte d’appello di Bologna che aveva sollevato da responsabilità i genitori di un minorenne accusati di non avere educato a dovere il loro bambino che, nel corso di una partita di calcio, aveva dato una testata alla bocca ad un giocatore della squadra avversaria mentre il gioco era fermo.
I giudici di merito avevano ritenuto ingiusto condannare i genitori al pagamento dei danni, ritenendo che unico responsabile del fatto era il ragazzo che avrebbe dovuto conoscere le regole del gioco e che d’altra parte i genitori «non avrebbero potuto intervenire nel corso della competizione sportiva». Il ragionamento fatto dalla Corte d’appello di Bologna, nel settembre 2008, non è stato condiviso dalla Cassazione che ha accolto il ricorso del padre del ragazzo infortunato, sostenendo che l’educazione deve essere impartita a monte.
Spiega la Cassazione - sentenza 26200 - che « i criteri in base ai quali va imputata ai genitori la responsabilità per gli atti illeciti compiuti dai figli minori consistono, sia nel potere dovere di esercitare la vigilanza sul comportamento dei figli stessi, sia, anche, e soprattutto, nell’obbligo di svolgere adeguata attività formativa, impartendo ai figli l’educazione al rispetto delle regole delle civile coesistenza, nei rapporti con il prossimo e nello svolgimento delle attività extrafamiliari."
Una sentenza che tutti dovrebbero conoscere perché troppo spesso la maleducazione dei giovani e dei giovanissimi viene giustificata e permessa in modo eccessivo dagli adulti.
Sono sempre stata convinta che ci possono essere delle eccezioni e che il branco spesso spinge a comportarsi in modo strafottente, ma ritengo che sia la famiglia, i genitori in primis, ma anche i nonni e tutti gli adulti che ci vivono, che deve insegnare ai ragazzi, e alle ragazze, ad essere educati, sempre e ovunque, fin da quando sono piccoli.
Quante volte a scuola ho incontrato genitori di giovanissimi bulli incivili e ineducati convinti che l'educazione sia compito esclusivo di noi insegnanti o della " società " e che quindi hanno usato tutta la loro aggressività e supponenza nell'accusare la scuola di incomprensione verso i loro figli o di mancanza di capacità pedagogiche appropriate atte ad affrontare quegli stessi figli così irrispettosi degli altri e delle regole minime per vivere in una società civile. Regole che avrebbero dovuto apprendere a casa loro fin dalla più tenera età senza aspettare l'arrivo in una classe scolastica o su un campo sportivo comunque. Essere genitori non significa solo essere buoni amici dei figli, capirli, amarli e proteggerli, essere genitori è anche e soprattutto essere degli educatori, dei buoni educatori. Come e prima degli insegnanti, per esempio...
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