domenica 25 settembre 2011

Servizio Civile Nazionale: bando 2011

Il 20 settembre è uscito il nuovo Bando destinato ai giovani che desiderano vivere l'esperienza di un anno di servizio civile.
La novità di quest'anno è che è stata innalzata di un anno l'età per poter presentare domanda : è sufficiente non avere ancora compiuto i 29 anni al momento della presentazione della domanda. Invariati il compenso mensile (433 euro) e il monte ore settimanale medio (30 ore).
Per dare la possibilità a tutti i giovani di fare una scelta in modo consapevole, a tutti i candidati che presenteranno la domanda di ammissione verrà proposto un colloquio di orientamento preliminare, per valutare insieme quale potrebbe essere il progetto più adatto sul quale orientarsi.
Per partecipare al bando in corso, la domanda di ammissione va presentata entro il 21 ottobre. L'avvio dei 21 giovani che saranno selezionati è previsto per gennaio 2012.

Sportelli informativi presso il quale è possibile presentare la domanda :
martedì, mercoledì, venerdì : dalle 9.15 alle 12.30 - spazio LIP c/o Forum Omegna
giovedì dalle 14.15 alle 16.30 - Informagiovani Omegna
Per maggiori dettagli sui progetti disponibili andate alla pagina http://www.aurive.it/scn_omegna.html
Informazioni telefoniche possono essere richieste all'Informagiovani di Omegna (tel. 0323 88.72.35) durante gli orari di apertura, dal martedì al sabato.

"Giuliana e il capitano"

Il regista Vanni Vallino ha ultimato la realizzazione del film "Giuliana e il capitano" dedicato al Capitano Beltrami ed a sua moglie. Il film verrà proiettato in anteprima il   12 ottobre al teatro Marassi del comune di Pieve Vergonte (VB)  e quindi il 13 ottobre a Novara al Cinema Vip di via Perazzi alle ore 21,00.

lunedì 12 settembre 2011

Superphénix e Tricastin, precedenti inquietanti

La Francia non è nuova agli  " incidenti " nucleari. Le sue centrali sono tante, troppe forse, e alcune sono fin troppo vicine ai nostri confini e al nostro territorio piemontese, purtroppo. Ricordo bene, per esempio, il Superphénix , la centrale elettrica nucleare, sul fiume Rodano presso Creys-Malville, nel comune di Creys-Mépieu, a circa 60 km dal confine svizzero e a 100 km dal confine italiano, formata da un reattore nucleare veloce autofertilizzante (FBR) sperimentale, che smise di produrre energia elettrica nel 1996 e chiuse nel 1997.
Il progetto della centrale era iniziato nel 1968, nello stesso anno in cui cominciò ache la costruzione del reattore Phénix di potenza inferiore, dopo l'abbandono dei reattori gas-grafite. La costruzione venne approvata nel 1972 e durò dal 1974 al 1981, ma la produzione di energia  iniziò solamente nel 1985. I costi salirono rapidamente durante la costruzione. L'impianto fu condotto dal consorzio NERSA, di cui la EDF deteneva il 51% ed ENEL il 33%, ma ci furono molte proteste popolari durante la costruzione; in particolare una marcia di 60.000 persone nel luglio 1977 fu dispersa dalle forze dell'ordine francesi, con la morte di Vital Michalon e il ferimento di oltre un centinaio di partecipanti.
La potenza nominale della centrale era di 1.200 MW  ma, con il passare del tempo, si generarono altri problemi  molto seri perchè il sistema di raffreddamento del sodio liquido subì corrosioni e perdite.  Finalmente risolti questi problemi, nel dicembre 1996 la potenza raggiunse il 90% della potenza nominale. Ma l'impianto fu chiuso temporaneamente nel settembre 1990 perchè due  incidenti precedenti erano culminati in un terzo, che innescò uno spegnimento automatico del reattore E tre mesi dopo, il 13 dicembre 1990, vi furono danni strutturali con il crollo del tetto della sala macchine  dopo una forte nevicata. La produzione non riprese fino al 1992
  Dei suoi undici anni di vita, 5 anni, - 63 mesi -, vennero impiegati nell'esercizio normale della centrale, la maggior parte del tempo a potenza ridotta; 2 anni, - 25 mesi -, di fermo per risolvere problemi tecnici dovuti al prototipo e altri 5 anni,- 66 mesi -, persi per questioni politiche ed amministrative !
Ma  incidenti  e misteri ancor più gravi - materiali radioattivi sfuggiti di mano, scorie dimenticate,  addirittura di bombe atomiche - appartengono al sito nucleare di Tricastin, il più grande della Francia, in Provenza, veramente a due passi dal confine con l’Italia.
La mattina dell’8 luglio 2008  fu segnalato un incidente che in realtà era successo la sera prima in uno dei laboratori dove si decontaminavano gli strumenti serviti per l’arricchimento
Il sito nucleare,  la centrale di Edf, è fatta da una serie di laboratori -  Comurhex , Eurodif,  Socatri, tutti del gruppo Areva - che lavorano l’uranio grezzo, ne ottengono un gas, lo arricchiscono per la fissione con cui si produce energia e  successivamente decontaminano gli strumenti serviti per l’arricchimento
I controlli successivi fecero scoprire falde sotterranee contaminate e contaminazioni di uranio molto lontane dal sito, precedenti a quel misterioso incidente avvenuto in uno dei capannoni di Tricastin ; alcuni giorni dopo
a un paio di chilometri di distanza dalla centrale furono trovate falde freatiche e pozzi privati con il tasso di uranio, rilevato dall’Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare, l’Irsn, fino a punte di 64 microgrammi per litro, ben oltre i 15 ammessi dall’Oms per dichiarare potabile l’acqua.
Agli abitanti dei quattro Comuni - Bollène, Lapalud, Lamotte-du-Rhone, Mondragon - che vivevano all’ombra delle due grandi ciminiere di Tricastin,  nella pianura a cavallo tra la Vaucluse e la Drome, fu proibito di usare  l’acqua ( proibito bere, nuotare, mangiare il pesce, irrigare i campi...) Ordine impovviso che gettò tutti nel panico
Secondo una  commissione di ricerca indipendente sulla radioattività, la Criirad, la contaminazione di tutto il territorio sarebbe stata collegata a 700 tonnellate di scorie nucleari  sepolte  sotto un cumulo di quattro metri di terra proprio nel sito nucleare. Era il prodotto della ventennale opera della Cogema -  del gruppo Areva -che nel periodo 1970 - 1996 aveva supportato la grandeur nucleare francese al fianco della Cea, la commissione atomica: a Tricastin allora arricchivano l’uranio  al 90% ( contro il 3% dell’uranio  civile ) per costruire ordigni nucleari.   Sarebbero stati proprio i rifiuti di quei processi ad aver  arricchito  pure le acque di Bollène.

Già nel 2002  la stessa commissione indipendente aveva  rilevato tutt’intorno a Tricastin livelli di  radiazioni abnormi , che aveva denunciato il rischio per la popolazione di contrarre tumori in un  lungo periodo futuro
 E  il 23 giugno 1986 - nel periodo funesto di Chernobyl -,  a Tricastin  una fuga di esafluoruro d’uranio portò il livello di radioattività dell’aria a 130 bequerel per metro cubo,  quando il dato normale è di 0.00001!
Una ricerca dell’Alto Commissariato per l’energia atomica, il rapporto Guillemont,  riportava quest’ultimo incidente, così come altri occorsi nel 1991 -sgocciolamento di nitrato d’uranio sulla ferrovia della Sogema - e,  nel 1997, una fuga nel terreno di uranio arricchito. Mentre nel 1985 i valori di tritio e carbonio 14 rilevati furono abnormi  ...

Esplosione nucleare ?

Oggi alle 16 l’autorità per la sicurezza nucleare francese ha dichiarato conclusa l’emergenza per l’esplosione di un forno utilizzato per il riciclaggio di scorie a bassa radioattività nell’impianto Centraco di Codolet (Marcoule), nel sud della Francia, vicino ad Avignone, a 257 chilometri da Torino. L’esplosione si sarebbe verificata intorno alle 11 e 45 di questa mattina. Un tecnico è morto investito dallo scoppio, ma ci sarebbero anche quattro feriti, uno dei quali  molto grave
In Piemonte si sta monitorando e registrando l’eventuale variazione di radioattività. Al momento non si è segnalato nessun scostamento dai valori normali, ma ci vogliono almeno 24-48 ore prima di avere dei cambiamenti.
Spero che sia vero ciò che i Francesi hanno comunicato e che non vi siano problemi di radioattività qui in Piemonte, a " due passi " dall' ennesimo guaio in una centrale nucleare !!!

Oltralpe ci sono  59 centrali ma Marcoule è stata la prima centrale nucleare francese, nel Languedoc-Roussillion. La centrale possiede 3 reattori UNGG (una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW totali. Nello stesso sito esiste anche un altro reattore , il Nø1, costruito dal 1955 al 1956 da soli 2 MW e non utilizzato per la produzione elettrica. Nel sito furono infatti costruiti i reattori nucleari a uso militare per le ricerche destinate alla costruzione della bomba atomica francese, ma attualmente l'impianto è stato in gran parte riconvertito a impianto di trattamento delle scorie.