Alcune domeniche fa sono rimasta attonita quando, aprendo le pagine de la Stampa VCO, ho letto la notizia della morte improvvisa del dottor Masnaghetti. Aveva 61 anni ma un infarto lo aveva fermato per sempre. Lo conoscevo da molti anni, prima come ortopedico e successivamente come genitore a scuola. Ero stata una delle insegnanti che avevano accompagnato la 1G al funerale di sua figlia Francesca e quel loro dolore, profondo ma affrontato con coraggio e tanta fede, mi aveva molto colpito. Poi avevo avuto in classe i suoi tre ultimi figli e avevo potuto constatare come il suo lavoro impegnativo in ospedale non gli aveva mai impedito di essere un padre sempre presente nella crescita educativa dei suoi ragazzi
Sono stata molto colpita, pochi giorni dopo, anche dalla scomparsa dell'ingegner Beltrami, 62 anni, il papà di Giacomo.
E ieri sul giornale c'era la notizia della morte altrettanto improvvisa, per un malore, di Guido Dellavedova, 65 anni
Avevo visto Guido pochi giorni prima di Natale, come sempre allegro, indaffarato, pieno di vita e di gioia di vivere, con quel suo sorriso e quel suo essere gentile e spontaneo che lo rendevano una persona speciale ed unica
Guido era il titolare della Irmel, azienda storica del mondo del casalingo cusiano e marchio noto in tutto il mondo. Era stato suo padre Giovanni a creare la fabbrica a Crusinallo, dove era vissuta sua moglie Rosita, nel 1946 ma in seguito al successo nato con la creazione della caffettiera in un pezzo unico con imbuto e filtro interni e delle prime caffettiere colorate la Irmel, ovvero la Industrie riunite metallo e legno, si era spostata ad Omegna
L’azienda era entrata in crisi una quindicina di anni fa a causa della concorrenza cinese, ma Guido non aveva assolutamente abbandonato la speranza di far rinascere la nostra industria ed economia cusiana con tante idee e nuovi progetti.
L’ultimo era quello della
Smart Cities che stava portando avanti insieme ad altri amici
Il progetto era stato presentato una ventina di giorni fa nell’ex-stabilimento della Irmel ad Omegna e in quella occasione Guido aveva aperto le porte della vecchia fabbrica esponendo, insieme ad opere di arte moderna, anche i casalinghi che avevano fatto la storia dell’azienda. Un nuovo modo molto moderno di fare industria portando i cittadini a vedere e a toccare con mano quello che la sua famiglia aveva creato in passato
Non ero andata a visitare la sua fabbrica e la sua collezione di casalinghi come avevano invece fatto tantissime altre persone e mi spiace perchè mai avrei immaginato che ci lasciasse anche lui così presto e così in fretta
Di Guido conserverò il ricordo di una bella persona, dei viaggi Uni3 fatti in anni recenti insieme con lui e sua moglie, della sua voglia di fare sempre qualcosa di buono e di bello per la comunità e per tutti noi che viviamo qui a Omegna da sempre
Le mie più sentite condoglianze a sua mamma a sua moglie e a sua figlia
Nelle mie riflessioni serali di ieri mi sono chiesta per l'ennesima volta perché il destino ha fatto morire questi uomini ancora giovani, che avrebbero potuto dare ancora molto alla collettività ed alle loro famiglie, in modo così improvviso
Non riesco mai a credere che ci sia un Dio che ha un disegno ben preciso per ognuno di noi e non riesco a pensare che in questo disegno o come si voglia chiamarlo la scomparsa di persone attive intelligenti ed utili nel pieno delle loro esistenza possa servire a qualcosa
Chi ha più fede di me forse lo capirà ma io sono triste e sconvolta anche per la morte di Guido