mercoledì 22 febbraio 2012

La casa del Presidente della provincia

Martedì 14 febbraio, il PD del VCO, nella persona del segretario provinciale Antonella Trapani, ha denunciato " fatti politicamente gravi e inopportuni" riguardanti il presidente della provincia Massimo Nobili : la sua casa privata ha avuto dei lavori fatti dalla società pubblica di cui è presidente, la Cesa 
Massimo Nobili ha risposto alle accuse confermando ciò che il PD aveva denunciato ma ha asserito che tutto è stato regolare e che lo ha fatto per aiutare la Cesa
Per capire meglio la vicenda, bisogna ricordare che i CDA delle società pubbliche o miste pubbliche possono avere anche compensi  decisamente alti.
Tra queste società c’è la CESA  spa, nata nel 2002, il cui presidente è Massimo Nobili, la quale ha permesso a SAIA (Società per azioni a capitale pubblico/privato , 58% pubblico) e alla propria clientela, di poter usufruire di una impresa edile grazie alla quale effettuare interventi tempestivi nelle aree  industriali e, in particolare, urbanizzare direttamente quelle non soggette a finanziamenti pubblici. 
SAIA controlla il 98% di Cesa, la restante quota è di Tecnoverde, società occupata nel settore florovivaistico.
Ma ecco cosa ha dichiarato a metà febbraio  il segretario provinciale del PD:
" Da qualche mese si rincorrono voci di crisi societaria che coinvolge una quindicina di dipendenti e che avrebbe “costretto” la società a dedicarsi all’edilizia privata, oltre a quella industriale, in particolare alla realizzazione di alcune villette tra le quali  anche quella del presidente della società. CESA svolgeva la sua attività in via quasi esclusiva per progetti e interventi di SAIA, mediante la realizzazione sia delle opere di urbanizzazioni delle aree, sia per la costruzione di eventuali strutture edilizie industriali e di servizi. E’ necessario, secondo noi, chiarire la situazione, evitando polemiche, ma nella convinzione che sia necessaria maggiore trasparenza.
Per questo poniamo le seguenti domande al Presidente Nobili:
- corrisponde al vero che CESA avrebbe realizzato lavori (e per quale importo?) per la costruzione della sua abitazione privata? Come, eventualmente, questo si concilierebbe  con la mission della società nata per realizzare aree industriali?
- è vero o no che gli operai della società sarebbero in cassa integrazione e che i lavori sarebbero stati eseguiti da un’ulteriore società?
- è vero o falso che ci sarebbero rimborsi per spese del CDA, in gran parte telefoniche, di circa 10000 euro, oltre alle indennità di carica (oltre 30.000 euro lorde annue al Presidente)?
Ci auguriamo che siano voci infondate o esagerate e, per questo, chiediamo al Presidente Nobili di rispondere tempestivamente sgomberando il campo da illazioni che danneggiano il mondo politico. Oggi è evidente la necessità, per chi fa politica o ricopre incarichi importanti, di agire con trasparenza e chiarezza.
Dobbiamo mostrare a tutti di aver compreso la lezione che la crisi economica ci ha evidenziato e per questo ritengo sia necessario un intervento globale su tutte queste società.  Bisogna verificare se sono ancora funzionali per raggiungere gli obiettivi per le quali erano nate e, nel caso che lo fossero verificarne l’efficienza e renderle più congrue alla realtà che stiamo vivendo. Nel caso opposto, non dobbiamo ostinarci al loro mantenimento.
PD VCO  Ufficio Stampa "
Massimo Nobili ha ribattuto alla richiesta di chiarimenti in questo modo: “E’ vero che ho affidato a Cesa alcuni lavori della mia casa in costruzione. Ma tutto è stato fatturato e pagato regolarmente. Ho rinunciato agli sconti - circa il 20% - che Cesa abitualmente pratica ai suoi clienti” e “prima di affidare i lavori a Cesa il consiglio di amministrazione si è occupato della questione. Tutti i consiglieri, all’unanimità, hanno avallato la scelta. Del resto dal 2005 la società ha variato la ragione sociale per ampliare la sua attività”  “Una decisione che trae origine dal difficile momento economico che il settore edile sta vivendo. Ben inteso, nessuno vuole mantenere in vita carrozzoni che non servono. Ma dietro a questa società ci sono aggrappate 16 famiglie, 16 stipendi” 
I soldi incassati dalla realizzazione di alcuni lavori edili all’interno della casa in costruzione del Presidente sarebbero serviti proprio a pagare gli stipendi dei lavoratori, sei di questi, da settimane, in cassa integrazione.   “Una vicenda nata per far lavorare i nostri dipendenti mi si sta ritorcendo contro”, ha terminato Nobili. Rispetto alle anomalie denunciate dal PD in tema di bollette telefoniche, Nobili ha commentato: “darò mandato agli uffici perché compiano una verifica. Se le anomalie fossero confermate provvederemo”
Due o tre giorni fa, un brevissimo trafiletto su La Stampa Vco annunciava che erano stati commessi alcuni atti vandalici nella nuova casa di Nobili  
Un episodio sicuramente non piacevole perché degli sconosciuti hanno ritenuto di dover danneggiare una casa privata di cui si era parlato nelle cronache locali solo per motivi esclusivamente " politici " ...

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