mercoledì 11 marzo 2020

La vita al tempo del coronavirus

Sono secoli che non  scrivo  più  nei miei  blogs,  ma il lavoro ed una mamma alle soglie dei 96 anni che impegna completamente  la mia vita casalinga occupano tutto il mio tempo. Dai due giorni  di  vacanza  del carnevale  a febbraio però  tutto  è  cambiato. ..
Siamo rimasti  a casa con la scuola chiusa a causa di un virus, il sars-covid 19, e di giorno in giorno ci siamo ritrovati tutti quanti in zona rossa  con l'ordine  di restare chiusi in casa. 
In quaranta anni passati a scuola, e ormai alle soglie della meritata pensione, non mi era mai capitata una cosa simile. In questo  mondo  globalizzato dove tutti circolavano liberamente all'improvviso non si può  più  andare  da nessuna parte e si vive nella paura....
Io ho comunicato  con colleghe e colleghi via Whatsapp e con due classi direttamente  via Edmodo. Ho assegnato  attività  da svolgere  e in questi ultimi giorni  sto preparando nuove attività  e le correzioni  di quelle precedenti. 
Ma è un modo arido di lavorare perché  mi manca il contatto  diretto  e visivo con i ragazzi e le ragazze e la mia abitudine quotidiana ad usare la Lim in classe per fare lezione e svolgere tante attività  di inglese  di ascolto comprensione  e produzione.
Mai avrei immaginato di dover dire: " Che finisca al più  presto  questa emergenza perché  voglio tornare a scuola, nelle mie sei classi con tutti gli alunni a stretto contatto  con me"
Il silenzio di queste ultime giornate è  un silenzio assordante ed inusuale, interrotto  solo a tratti dall'abbaiare dei cani dei vicini, quando  passa qualcuno sulla strada con un altro cane al guinzaglio o quelli che corrono a piedi....
Pochi e sempre meno, comunque... sembra di vivere in una città  fantasma

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