lunedì 12 dicembre 2011

La violenza alla Continassa

" Nel tardo pomeriggio dell’8 dicembre, nel quartiere Vallette, zona operaia della periferia Nord di Torino, una ragazza di sedici anni ha denunciato un falso stupro da parte di due stranieri. La rabbia nel quartiere è cresciuta e si è alimentata per alcuni giorni, fino a dare vita a un corteo di protesta, organizzato dai familiari, contro la violenza con la gente del quartiere, ignara della menzogna, che è degenerato in un vero e proprio assalto a un campo rom.


Dieci-quindici minuti di violenza e paura, con qualche decina di persone, alcune armate di bastoni, che hanno invaso il campo alla cascina Continassa, hanno fatto fuggire i rom, spaccato tutto quello che hanno trovato e poi, con le stesse fiaccole usate per il corteo, dato fuoco alle baracche. A fermarli è stato il fratello della ragazza che, accompagnato dai Carabinieri, li ha avvicinati mentre fiamme e fumo si alzavano dalla cascina. Li ha convinti a desistere e qualche minuto dopo le autobotti dei Vigili del fuoco, fino a quel momento bloccate dai manifestanti violenti, sono entrati nel campo e cominciato a spegnere le fiamme.
I violenti si sono allontanati alla spicciolata; il corteo, che era partito da piazza Montale si è disperso e delle 400-500 persone che vi avevano aderito per esprimere solidarietà alla ragazza e protestare contro la violenza non vi è stata più alcuna traccia. Alla fine si sono contati i danni, non ci sono stati feriti, due persone sono state arrestate per danneggiamento aggravato e il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha dichiarato che «È assolutamente inaccettabile che si dia luogo a manifestazioni di linciaggio nei confronti di persone» per la «sola ragione che sono cittadini stranieri. Torino è una città civile che ha saputo sempre rispettare ogni persona, quale che sia il luogo in cui è nata, la lingua che parla, la religione che pratica». E poi la conferma dell’impegno a «respingere chi vorrebbe precipitare la vita della città nell’intolleranza, nell’odio e nella violenza». E tutto per la bugia di un’adolescente.
La ragazza aveva raccontato il falso stupro ai Carabinieri con una serie di particolari. Stava rincasando mercoledì sera, quando due giovani stranieri l’avevano avvicinata e le avevano chiesto il cellulare. Subito dopo erano apparse chiare le loro intenzioni; l’avevano portata su una collinetta di un parco e l’avevano violentata a turno. «Erano stranieri, puzzavano; uno dei due aveva una cicatrice sul viso. Io ero vergine. È stato terribile». A trovarla, ancora senza pantaloni, era stato il fratello, che poi ha chiamato i Carabinieri che l’hanno portata in ospedale. La denuncia, però, fin dal primo momento non ha convinto i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino e della Compagnia di Torino Oltre Dora. I medici dell’ospedale Sant’Anna hanno confermato il rapporto sessuale senza esprimersi però sulla violenza, della quale, invece, si sono detti convinti il fratello e i familiari, al punto da organizzare la fiaccolata. Una manifestazione che doveva essere pacifica, con tanti cittadini ignari di quello che la ragazza ha poi detto ai Carabinieri. Non è vero nulla, nessuno stupro, nessuna violenza. Troppo tardi per fermare la violenza vera che, alla cascina Continassa si era intanto scatenata contro i Rom e il loro campo." da La Stampa To
Si era inventata tutto per paura di essere punita. Non era stata stuprata e gli zingari non c’entravano nulla  Era andata con un italiano maggiorenne, un amore adolescenziale avversato dalla famiglia, e non sapeva come  cavarsela con i genitori. 
La sua .fantasia, se così si può dire, ha provocato un episodio di odio e di violenza inaudite; la disperazione dei rom, che hanno perso tutto nell'incendio delle loro baracche, dovrebbe servire da monito per tutti quegli idioti che pensano di farsi giustizia da sé, ignorando le leggi dello Stato.
 E gli idioti che hanno partecipato al raid dell'altra sera dovrebbero ripagare le vittime dei loro pregiudizi e del loro odio razziale. Sarebbe il minimo, come sarebbe il minimo dare due bei ceffoni a quella stupida ragazzina incosciente che ha provocato un simile caos razzista con le sue bugie.
( Non è stata comunque la sola ad accusare degli stranieri di un grave reato : quando i due giovanissimi Erika ed Omar uccisero la madre ed il fratello di lei dichiararono inizialmente che i colpevoli del massacro erano stati degli albanesi . Cambiano gli stranieri, ma non cambia la falsa accusa, e lo stereotipo così comune, contro gli stranieri brutti sporchi e cattivi  ... )

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