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Solo riflessioni
domenica 14 agosto 2022
L'ospedale di Omegna non si tocca
Amministrazione di Omegna: "L’ospedale Madonna del Popolo non si tocca"
Comunicato stampa - Dalle ultime notizie parrebbe che il sindaco di Domodossola ritenga opportuno costruire l'ospedale unico ipotizzando la chiusura dell’ospedale Madonna del Popolo.Se così fosse, è bene ribadire che Omegna e l’intero Cusio sono già stati depotenziati di molti, troppi servizi, fra cui day hospital oncologico.Tutta la maggioranza consiliare, l'intera Giunta congiuntamente al vice Sindaco reggente Moscatiello ritengono inopportuno l'intervento di Pizzi. L'ospedale Madonna del Popolo non si tocca. La stabilizzazione del COQ e l'attività chirurgica di grande qualità rendono l'ospedale efficiente e capace di soddisfare molti bisogni sanitari. Si ricorda che la mobilità passiva maggiore riguarda il Cusio e depotenziare ulteriormente questo territorio significa non solo danneggiare i cittadini, ma l'intera ASL. Qualsiasi scelta futura in ambito sanitario dovrà passare da una condivisione e un coinvolgimento di OMEGNA, partendo dalla conferma di una realtà come il COQ, voluta e ottenuta con tenacia dagli omegnesi (gli stessi che hanno contribuito a erigere il nosocomio) e che da poco ha ottenuto il dovuto riconoscimento con la stabilizzazione.Auspichiamo che la Regione cominci seriamente a occuparsi della sanità del VCO con una pianificazione strategica seria e che tenga conto dei veri bisogni sanitari.
Moscatiello Mimma, vice sindaco reggente , la Giunta comunale , la maggioranza consigliare da VCO Azzurra Tv
Il sindaco di Domodossola le pensa di notte per dirle di giorno. L'ultima quella sulla soppressione del nostro ospedale. Un fiore all'occhiello. Dove vengono pazienti anche da fuori regione. Bella roba il sindaco di Domo . Pensa solo ed esclusivamente a se stesso ed alla sua politica cittadina. Già questa spesso discutibile. Poi la sindaca di Verbania tira l'acqua al suo mulino , logicamente, e noi del Cusio dobbiamo sempre subire.
Sono 20 anni che rompono con la storia dell'ospedale unico . Prima hanno scelto l'unico posto non idoneo di Ornavasso, poi hanno tolto dal cappello a cilindro la bella trovata di farlo in piena Ossola. Idea balorda naturalmente bocciata da chi il cervello ce l' ha e sa fare il suo mestiere perchè non è un politicante da 4 soldi.
Ed ora litigano di nuovo perchè i sindaci vogliono che si potenzino i due ospedali gia esistenti, mentre qualche altro genio ripropone per l'ennesima volta un solo ospedale.
Dove questa volta ? In cima a qualche bric, ripida montagna per chi non conosce il dialetto locale ?
Il posto giusto per un ospedale unico veramente utile per tutti, dai lacustri ai montagnini, era la piana di Gravellona, in posizione centrale rispetto a Cusio Verbano e Ossola. Ma i fenomeni della politica non ci sono arrivati. Hanno preferito lasciar costruire tutti quei centri commerciali dove i giovani vanno a passare il loro tempo rinchiusi per ore. E non solo loro. Quella non è aggregazione . Non è nulla. È il nulla e sappiamo anche cosa può succedere a qualche giovane già persa che lì si è proprio persa del tutto.
L'ospedale di Omegna non si tocca. Un grazie ed un Bravissimi alla nuova giunta comunale che con Mimma è intervenuta subito a chiarire come la pensano e come la pensiamo noi cittadini 👏👏👏👏👏❤
E speriamo anche che questa volta la regione Piemonte prenda una decisikne seria invece di assecondare i soliti giochetti ed intrallazzi vari dimLega e compagnia briscola
lunedì 18 luglio 2022
Non é un addio
È da tanto tempo che non entro più a scrivere. Scrivere un blog è sempre stato un piacere per me. Ma da quando sono andata in pensione a settembre 2021 ogni giorno uso la mia pagina Facebook, Erica Regis Gianas, come un piccolo blog.
E lo stesso succede da 2 anni in Instagram. Ma la pagina di Instagram è privata ed accetto solo persone amiche o i miei ex studenti
Buona giornata e felice lunedì
mercoledì 25 novembre 2020
Zona Rossa. Giornate calde
Dal 6 di novembre siamo di nuovo in zona rossa ma speriamo di passare presto in zona arancione. Io non riesco a lavorare online con i miei alunni, soprattutto con quelli di terza . A scuola sono abituata a lavorare con la LIM , ad avere un contatto visivo con i ragazzi , a comunicare con loro e in videolezione non è proprio la stessa cosa. Spesso ci sono problemi di connessione, microfoni che non funzionano, telecamere che non si aprono.... E i compiti dati online che non sempre si riesce ad aprire o a rispedire. Difficoltà non indifferenti, per loro e per me. Sarò anche tecnologica, come mi dicono le colleghe, ma ogni tanto perdo proprio la pazienza quando mi salta la connessione o non riesco a mettere un incontro su calendar o non si apre il tablet e il portatile si impalla.
Questa poi è la settimana dei consigli di classe. Tre lunedì e tre venerdì, tre ore davanti al computer. E il verbale da scrivere perchè sono coordinatore di classe, le relazioni da preparare prima del 30, che faccio sempre all'ultimo momento.
Ma fuori splende il sole. Giornate calde per la stagione. Si sta bene all'aperto .
Oggi non avevo tempo ma sono rimasta seduta in poltrona con la finestra aperta a prendere il sole per più di mezz'ora dopo pranzo. E appena posso mi troverò un altro pomeriggio per una passeggiata come si deve. Settimana scorsa sono andata con la mia amica d'infanzia e con sua sorella a santa Rita e a San Fermo. Erano anni che non salivo piu fin lassù, da dove si vede tutta la città ed il lago e le montagne intorno. È bello vivere qui . Con o senza mascherina anti coronavirus !
Nisa
Lunedì mattina ero a casa perchè avevo due video lezioni con i ragazzi di seconda e terza e nessuna ora in classe a scuola. Ma dovevo fare delle commissioni veloci e sono uscita. Sono andata ad Omegna a piedi. La mask sul viso, perchè non voglio prendermi quell'accidente di virus che imperversa ancora, e una bella camminata, che fa bene alla salute. Andava tutto bene, c'era il sole e in un quarto d'ora ero in centro.
Ma quando sono arrivata al semaforo ed ho guardato, come faccio sempre, le carte di chi è morto mi è venuto un accidente.
Nisa, che conoscevo dai tempi dell'università, quando lei andava a Milano ed io a Torino, e viaggiavamo in treno, divertendoci un sacco, perchè eravamo giovani, allegre e comunicative e ci piaceva tanto chiacchierare. Nisa, che come me insegnava inglese, io alle medie e lei alle superiori, al corso sulla moda, e piaceva tanto alle mie ex alunne perchè le capiva e le seguiva come tanto spesso le avevo seguite io. Nisa, con cui per anni sono andata in gita insieme a Lino, a Martina ed agli amici dell'università della terza età. E anche se ormai non eravamo più giovani ci divertivamo sempre
Nisa se ne è andata anche lei. A 68 anni. All'improvviso.
Con il covid e il lungo lockdown e con mia mamma con cui ho passato una lunga bellissima estate senza quasi mai lasciarla, non ci eravamo più viste, ma mai avrei immaginato che se ne andasse così presto
La vita riserva delle sorprese spesso , alcune molto piacevoli, altre molto brutte, purtroppo. Spero che Nisa continui anche in cielo a ridere, a sorridere, a divertirsi, con la sua lunga treccia bionda ed il suo humor vivace e contagioso. Ciao amica di tanti anni.
Una panchina rossa
Oggi è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Anche a Omegna sul lungolago da poco tempo c'è una panchina rossa. È stata dipinta dagli studenti delle superiori. Per ricordare tutte le donne uccise. E sono tante purtoppo. Ancora troppe per una società dove la parità dei sessi dovrebbe essere fondamentale